MED EU è uno strumento operativo per realizzare una politica integrata di attrazione di finanziamenti per la ricerca scientifica e l’innovazione grazie a una piattaforma comune per l’europrogettazione, coordinata dall’Università di Bologna. L’Alma Mater, l’AOU Sant’Orsola Malpighi, IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli e IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche collaboreranno per favorire l’interscambio tra ricerca e pratica clinica a beneficio del sistema e della persona, cercando di aumentare i finanziamenti.
Il progetto, sostenuto nell’ambito del Programma di Ricerca Regione – Università 2010 – 2012 (Area 3 “Formazione alla ricerca e creazione di research network”), nasce da una formula sperimentata con successo dall’Università di Bologna che ha da tempo introdotto, nei propri servizi di supporto alla ricerca, la figura del valorizzatore della ricerca. Il valorizzatore è un esperto amministrativo con un passato da ricercatore: un professionista dell’euro-progettazione che possiede un background scientifico nell’ambito su cui è chiamato ad offrire uno specifico supporto alla progettazione. Il suo ruolo è quello di interfacciarsi con i gruppi di ricerca orientandoli e supportandoli nella fase di relazioni e di progettazione.
Per MED EU, sono 4 i valorizzatori selezionati che saranno coordinati da UNIBO, tutti con esperienze di ricerca in Italia e all’estero. Alle spalle vantano lauree e dottorati in biologia cellulare e molecolare, chimica e tecnologie farmaceutiche, oncologia e patologia sperimentale, scienze politiche e diritto dell’unione europeo e internazionale. A loro sarà affidato il compito di esplorare possibili collaborazioni ed essere punti di riferimento, nei centri d’eccellenza ospedalieri Sant’Orsola, Rizzoli e Bellaria per presentare progetti di ricerca a Bruxelles.
Gli obiettivi di medio e lungo termine del progetto MED EU sono quelli di promuovere la qualità e la quantità delle relazioni internazionali degli enti di ricerca locali, favorendo la partecipazione a progetti internazionali di strutture del servizio sanitario regionale, promuovere il dialogo tra ricerca (Università e centri di ricerca) e pratica clinica (ASL e ospedali), accrescere l’effetto attrattivo dei poli di ricerca e di alta formazione regionali.
Nella foto: il team di progetto