Nasce direttamente dai giovani formiginesi l’esigenza di incontrare Ernesto Olivero, uno dei più grandi attivisti sui temi della pace e della solidarietà. Grazie all’organizzazione della parrocchia di Corlo, con il patrocinio del Comune di Formigine, questo desiderio diverrà realtà venerdì 12 dicembre alle 21 nei locali della Polisportiva formiginese (viale dello Sport 1).
Nel 1964, a Torino, Olivero fondò il Sermig (SERvizio MIssionario Giovani) con un obiettivo davvero ambizioso: “eliminare la fame e le grandi ingiustizie nel mondo, costruire la pace, aiutare i giovani a trovare un ideale di vita”. Dal 1983, la sede del Sermig si sposta nel vecchio Arsenale militare di Torino, ristrutturato dai volontari e ribattezzato “Arsenale della Pace”: una sorta di monastero per i laici, in cui hanno trovato assistenza immigrati, tossicodipendenti, alcolizzati, malati di AIDS e senza tetto nell’ordine delle centinaia di migliaia di persone. Frutto dell’Arsenale della Pace è il movimento Giovani della Pace, nato negli anni ’90. Dall’esperienza italiana sono nati anche l’Arsenale della Speranza in Brasile e l’Arsenale dell’Incontro in Giordania, iniziato nel 2003.
Le stesse “urgenze” dei giovani di allora sono condivise dagli organizzatori dell’incontro formiginese che affermano: “Da Ernesto vogliamo un aiuto a essere concreti, a sporcarci le mani per davvero, tutti i giorni”. Diverse le tematiche che verranno toccate durante il dibattito, al quale si richiede il contributo di tutti: dal consumo delle droghe all’utilizzo dei social network, dalle difficoltà che incontrano gli adolescenti al bisogno di essere protagonisti della propria vita.
Amico personale di Giovanni Paolo II e Madre Teresa di Calcutta, Ernesto Olivero da tempo porta le sue cause di pace davanti ai potenti del mondo, anche in importanti appuntamenti istituzionali. Per questa sua coraggiosa testimonianza sono innumerevoli le onorificenze ricevute, da istituzioni italiane e internazionali e le attestazioni di stima hanno fatto sì che più volte sia stato candidato al Nobel per la Pace.
Grazie alla fama di mediatore e di persona al di sopra delle parti, nel 1988 gli è stato possibile entrare in Libano per una missione di pace in piena guerra civile, mentre nel 2002 ha contribuito a risolvere l’assedio alla basilica della Natività di Betlemme.