Acquistare viaggi e soggiorni a distanza, abbigliamento, libri e prodotti high tech ricorrendo prettamente ad internet, è una pratica altamente diffusa ed in costante aumento. E se l’acquisto on-line bene si addice alla frenetica vita moderna, essendo facile e veloce altrettanto si può dire per le cyber-truffe ad opera anche di improvvisati truffatori che stando comodamente seduti in poltrona hanno la possibilità di lauti guadagni ai danni dei malcapitati consumatori. Muniti di un nickname e di una carta di credito prepagata o di un iban bancario si insidiano nei siti di annunci compravendita più cliccati (ebay, subito.it etc.. ) piazzando annunci trattanti la vendita dei più disparati oggetti che ovviamente vendono sottocosto. La trattativa corre via mail e quando vengono accreditati i soldi della vendita il gioco è fatto in quanto la merce non viene spedita e il “venditore” si dissolve nel nulla per poi “riapparire” sullo stesso sito con altro nickname e nuovo prodotto in vendita.
Nel caso dei due cyber truffatori scoperti e denunciati dai carabinieri della Stazione di Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, dove sono riusciti a raggirare una 40enne reggiana che ha acquistato un bigliardino (calcio balilla) pagandolo 350 euro senza mai riceverlo, le indagini dei Carabinieri hanno rivelato come i 2 indagati, una 23enne di Alessandria e un 31enne astigiano, abbiano agito in maniera a dir poco sfrontata inserendo sull’annuncio trappola l’utenza cellulare effettivamente in uso ed intestata alla donna, facendosi accreditare il danaro su un iban bancario in uso e intestato all’uomo. La sovraesposizione non è da ricondurre a una minor esperienza criminale ma quanto al fatto che non sempre le vittime raggirate sporgono denuncia trattandosi il più delle volte di colpi di piccoli importi che tuttavia garantiscono lauti guadagni a chi ne fa della quantità il vero business. Una condotta che non ha seguito la reggiana raggirata che non ricevendo quanto acquistato si è presentata ai Carabinieri sporgendo denuncia e consentendo quindi l’epilogo investigativo con la denuncia dei due per il reato di truffa. Truffe, quelle telematiche, che stanno aumentando in maniera esponenziale alla luce delle numerose denunce presentate anche presso i vari comandi dell’Arma di Reggio Emilia.
Per questo motivo fermo restando gli aspetti investigativi su cui stanno alacremente lavorando i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia gli stessi militari sensibilizzano gli appassionati dell’e-commerce di diffidare da chi promuove prodotti nei siti di annunci con prezzi troppo allettanti tenendo sempre presente che le cyber-truffe sono dietro l’angolo, o per meglio dire dietro un link. Infine per poter esercitare un azione risarcitoria ed essere ripagati dall’eventuale danno, i Carabinieri reggiani ricordano ai cittadini vittime di tali raggiri che su internet nessuno è anonimo, in quanto ogni utente è associato a un numero IP utilizzato per collegarsi al web. Se si è quindi caduti in una finta vendita online si può riuscire ad arrivare al responsabile e chiamarlo in causa quantomeno per il risarcimento del danno subìto.
Bene farebbero al riguardo gli utenti ad improvvisarsi “investigatori” raccogliendo le prove (stampa della pagina web in cui era presente l’annuncio, eventuali risposte e-mail, numeri di telefono, nickname etc..) da consegnare alla più vicina stazione dove presentarsi per sporgere una regolare denuncia. Il resto lo faranno poi, come nell’odierno caso, le indagini dei carabinieri.