Mentre l’Italia segue l’avventura di Samantha Cristoforetti, la prima donna astronauta del nostro Paese, in questi giorni anche un giovane ingegnere pavullese, Gabriele Bellei, ha dato un significativo contributo a un’altra missione spaziale molto suggestiva: quella della sonda Rosetta, giunta dopo un viaggio di dieci anni vicino alla cometa 67P/Churyumov – Gerasimenko, sulla quale ha sganciato il laender Philae, atterrato sulla superficie del corpo celeste il 12 novembre scorso. Philae, dopo l’impatto, era rimbalzato due volte sul nucleo della cometa e si era adagiato a più di un chilometro di distanza. Analizzando per ore e ore la foto trasmessa sulla Terra dalla sonda Rosetta, che immortala il primo sito di contatto, Gabriele Bellei, che fa parte della divisione di volo dinamico interplanetatrio dell’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea, è riuscito a localizzare, grazie a un’attenta osservazione della variazioni della luce, la posizione esatta di Philae e addirittura la sua ombra. La scoperta, molto importante in vista delle successive operazioni del laender, è valsa a Bellei la citazione su numerosi siti specializzati e organi di informazione, oltre al riconoscimento dell’ottimo lavoro svolto.
Gabriele Bellei, che compirà 35 anni il prossimo 23 dicembre, si è laureato in ingegneria aerospaziale nel 2006, presso il Politecnico di Milano, ma già nel 2004 fu selezionato dall’Esa per partecipare, a Bruxelles, ai voli parabolici in assenza di gravità. In quell’occasione presentò un esperimento, denominato Popeye 2, sullo studio delle vibrazioni in assenza di gravità su un braccio meccanico flessibile con telecamera. Nel 2008 è a Madrid, dove lavora per Deimos Space, agenzia spagnola di progettazione aerospaziale collegata con Esa, mentre dal 2012 è impegnato direttamente alla sede centrale dell’Agenzia Spaziale Europea, che si trova in Germania a Darmstadt, vicino a Francoforte. Nel 2013 ha partecipato al controllo del lancio e al posizionamento del satellite Gaia.