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Rondoni (“Emilia-Romagna Popolare” Ncd-Udc-Ppe) sull’esito delle elezioni

Alessandro Rondoni, candidato Presidente della Regione per “Emilia-Romagna Popolare” Ncd-Udc-Ppe, ha seguito nella notte a Bologna, nella sede della Regione, l’esito delle elezioni, commentando a caldo i risultati in diretta tv e streaming. «Abbiamo piantato un seme con orgoglio, per ben due volte in pochi mesi – ha detto – confermando, anzi, migliorando seppur leggermente, il dato percentuale delle scorse Europee, in un momento in cui il calo vistoso e drammatico dei votanti ha punito la classe dirigente, la vecchia politica e messo in crisi la stessa democrazia». E rispondendo alle numerose domande dei giornalisti, Rondoni ha dichiarato: «L’area politica moderata, popolare e di ispirazione europea non può rassegnarsi ad un’offerta politica insufficiente con vecchi apparati, nuovi barbari e calar di braghe. Occorre costruire una proposta e non limitarsi alla protesta. In troppi, in questa campagna elettorale, mi hanno detto di voler rinunciare alla democrazia preferendo che arrivi un uomo solo al comando per mettere ordine. E questo è un allarme per tutti». Rondoni, che lunedì 24 è anche intervenuto in diretta su Rai 3 Emilia-Romagna per commentare l’esito elettorale, ha aggiunto: «Abbiamo fatto un lavoro importante, con tanti candidati, gente che in ogni provincia si è dedicata al nuovo movimento politico in condizioni difficili e senza mezzi. Sono contento anche di aver dato un contributo ulteriore in termini di voti personali ottenuti, 33.437, raggiungendo  così il 2,7%, e per la lista il 2,63%, e dei risultati positivi specialmente nelle province di Forlì-Cesena, di Rimini e nella Romagna. Un po’ di amarezza c’è per non aver superato la soglia del 3% e non essere così riusciti ad eleggere un consigliere (verosimilmente del collegio di Bologna). Sarebbe stata la ciliegina sulla torta». Rondoni che nella notte, nella sala stampa della Regione, ha subito salutato anche il nuovo presidente Bonaccini, augurandogli buon lavoro, ha poi aggiunto: «Pensando pure alla politica nazionale, chiediamo ora con maggiore forza che si dia presto vita ad un soggetto popolare, liberale, europeo perché non può continuare la riproposizione di vecchie sigle ma serve una proposta nuova che sappia attrarre e colmare il vuoto dei moderati». E conclude con una nota personale: «Sono state settimane intense di campagna elettorale, ho macinato chilometri in lungo e in largo per la regione, ho vissuto la straordinaria avventura di incontrare persone vere e nuove e di visitare luoghi mai visti prima. Qualcosa è già accaduto, adesso guardiamo avanti. Ringrazio tutti coloro che ci hanno votato, i candidati e tutti i volontari che con la loro opera hanno contribuito a questo progetto che inizia un nuovo percorso».

















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