“Giovedì 13 Novembre in consiglio comunale la Lista Frazioni e Castelfranco ha proposto di adottare anche a Castelfranco Emilia un progetto analogo al “Dea Minerva” adottato nel comune di Savignano nel 2012, come è noto il progetto Dea Minerva di Savignano prevede una collaborazione tra scuola e amministrazione comunale volta ad educare i giovani al consumo consapevole e ad una corretta modalità di gestione dei rifiuti. Il progetto è stato adottato anche dai comuni di Sassuolo Castelvetro Spilamberto San Lazzaro.
Avevamo già presentato un documento analogo, discusso nel consiglio del 5 Settembre.
La maggioranza lo respinse per ragioni puramente formali, senza negare il valore del progetto che anzi sembrava apprezzare.
Per questo lo abbiamo ripresentato in una forma che supera i problemi formali, una forma “aperta” che prevede una elaborazione per adattarlo alle specificità di Castelfranco Emilia.
La maggioranza ci ha dato una risposta che è un capolavoro, hanno detto che condividono gli obiettivi del progetto, poi hanno votato contro.
Nello stesso consiglio abbiamo discusso di nuovo di cave, un tema che ci sta particolarmente a cuore.
La nostra lista ha presentato un ordine del giorno che chiedeva La revisione del PIAE (Piano Infraregionale delle Attività Estrattive) adottato dalla provincia di Modena il 16 marzo 2009.
Il PIAE stesso prevede l’obbligo di revisione del piano a 5 anni dalla approvazione, i 5 anni sono trascorsi nel marzo scorso ma la revisione non è stata fatta.
Noi chiediamo che la revisione venga fatta e che le quantità che si prevede di scavare venga fortemente diminuita in linea con la drastica diminuzione del consumo di ghiaia di questi anni.
Non si tratta solo di crisi, esistono tecniche alternative alla ghiaia per il consolidamento dei terreni, inoltre si possono usare altri materiali come i rottami delle demolizioni edilizie.
Nel nostro territorio la devastazione ha già raggiunto livelli intollerabili, qui non si deve scavare più.
Abbiamo inoltre richiesto per Castelfranco l’azzeramento delle quantità pianificate previo recupero e ripristino delle cave esistenti. Il polo estrattivo 12 California ricade infatti in ambito di valore paesaggistico e l’area estrattiva è caratterizzata da una elevata vulnerabilità dell’acquifero (tant’è che la VALSAT INTEGRATA allegata al PSC prevede che in dette aree NON si possono insediare nuove cave).
Nello stesso consiglio abbiamo chiesto anche che le vecchie cave vengano controllate con la tecnica del carotaggio continuo, l’unico consente di sapere cosa c’è sotto il fondo delle cave.
Nell’unica cava in cui questo controllo è stato fatto si è scoperto che lo scavo aveva raggiunto i 17 metri di profondità contro i 10 previsti.
Se si è potuto scavare ben 7 metri più del consentito, un’altezza pari ad una casa di 2 piani, senza che nessuno se ne sia accorto vuol dire che i controlli durante la fase di scavo erano pressoché inesistenti.
Se nessuno ha controllato mentre si scavava occorre controllare adesso.
Prima di affidare ad una ditta il diritto di fare altri scavi vogliamo sapere è un soggetto affidabile che rispetta le regole.
Ma vogliamo anche la certezza che la sotto non ci sia nulla di pericoloso per la salute e per l’ambiente.
La maggioranza ha respinto tutte le nostre proposte.
Proclamano di voler difendere l’ambiente, si scherano a parole contro il consumo di territorio ma difendono a tutti i costi l’attività più distruttiva in assoluto.
Questo consiglio è fortemente rinnovato, con tanti giovani alla prima esperienza.
Sappiamo che in politica esiste un gioco delle parti, ma francamente ci aspettavamo di trovare nei consiglieri di maggioranza persone capaci di cogliere quanto di buono viene dalle opposizioni, nell’interesse dei cittadini.
Abbiamo invece trovato una contrapposizione ottusa che respinge a priori tutto ciò che viene dalle opposizioni, a dispetto anche della logica e della coerenza.
(Lista Frazioni e Castelfranco)