“Iper all’Appalto di Soliera? Non siamo d’accordo”. E’ lapidaria la presa di posizione di Rete Imprese Italia Modena, composta da Lapam Licom, Confcommercio, Cna e Confesercenti. Le associazioni, da sempre contrarie, spiegano i motivi del no.
Inizia Rita Cavalieri, presidente Licom: “A Limidi di Soliera nel 2011 ha aperto una media superficie di vendita alimentare, all’Appalto è prevista la nascita di un ipermercato di 10.000 mq. di superficie di vendita con i primi 5.000 già nel 2015. A distanza di 9 km quindi ci saranno il Borgogioioso e l’iper di Appalto. I negozi alimentari di piccole e medie dimensione di Carpi e Soliera sono già a rischio sopravvivenza e va ricordato che a breve, nella vicina Campogalliano, si prevede il trasferimento con ampliamento di una struttura alimentare che passerà dagli attuali 600 mq a 1500 mq. Può bastare, no?”.
“Dalla programmazione 2006 ad oggi è completamente cambiato il contesto economico – proseguono Nives Canovi e Roberto Masi di Cna – la contrazione dei consumi, anche alimentari, è sotto gli occhi di tutti. In più un nuovo iper comporterebbe una grave crisi per i centri storici. Ci chiediamo dove sia la coerenza delle amministrazioni comunali quando a parole si proclama di sostenere il ruolo, la funzione e il valore dei centri storici e poi in pratica li si uccide consentendo ancora il decollo di grandi superfici di vendita”.
Bruna Lami di Confcommercio allarga il discorso: “Le nuove tendenze confermano che gli ipermercati non sono più un traino per le grandi catene e nemmeno più un riferimento per il consumatore. Così, per affrontare meglio la sfida continua fra competitori, alcuni di questi hanno annunciato che a breve diversi ipermercati verranno trasformati in superstore di dimensioni più ridotte; ad Appalto sta succedendo l’esatto contrario. Mentre in America, e anche in Europa, si decreta la fine degli ipermercati e si tende verso un nuovo modello di ambiente urbano integrato ed accessibile, da noi si continuano ad autorizzare e costruire contenitori commerciali con un modello vecchio di 50 anni”.
Secondo Raul Gabrieli di Confesercenti “è ormai evidente la fine degli ipermercati periferici, degli shopping malls, dei super-centri; questo orientamento deriva dalla presa di coscienza dell’enorme danno ambientale sociale ed economico causato da queste strutture. Nel caso specifico riteniamo che non siano garantiti i tre motivi di interesse generale prescritti anche dalla corte di giustizia dell’Unione Europea, e cioè la protezione dell’ambiente (pensiamo al traffico che si svilupperà sulla via Modena–Carpi), la razionale gestione del territorio, la tutela dei consumatori”.
La chiosa finale è per Carlo Battini di Lapam: “Considerato che la prima parte dell’intervento è in via di completamento, chiediamo che una quota degli oneri di urbanizzazione a carico della grande distribuzione, siano destinati ed utilizzati per rivitalizzare e riqualificare il commercio già esistente ed in particolare i piccoli negozi di vicinato ed il centro storico di Soliera”.