Nel corso del Consiglio comunale di Carpi di ieri, giovedì 23 ottobre, è stata approvata all’unanimità una delibera grazie alla quale l’ente locale acquista dalla ditta Baraldini Quirino di Mirandola un immobile composto da 5 alloggi, che verrà messo a disposizione di nuclei familiari il cui alloggio Erp (case popolari) sia stato reso inagibile dal sisma del 2012. L’intervento, finanziato dalla Regione con 692 mila euro e per la restante cifra dall’amministrazione comunale, come ha ricordato l’assessore Simone Morelli, è stato eseguito rispettando i requisiti posti da Bologna e attraverso prima una procedura negoziata e poi un bando pubblico aperto. I 5 appartamenti sono costati 889 mila euro Iva compresa mentre Acer, che gestirà questo edificio, ha richiesto modifiche migliorative per altri 33 mila euro aggiuntivi.
La palazzina si trova in via Berlinguer 14 a San Marino ed era stata già costruita per il mercato residenziale, ma rimasta invenduta. Tre alloggi, come ha spiegato presentando in aula la delibera l’ingegnere Marzia Cattini del Servizio Patrimonio dell’assessorato ai Lavori pubblici del Comune, sono in Classe energetica A e due in Classe B: si tratta di appartamenti adatti a nuclei familiari. L’unica ditta ammessa alla gara (una seconda è stata esclusa) è stata la Baraldini, che per 508 metri quadrati di superficie complessiva ha proposto uno sconto del 14% sul prezzo a base d’asta, in pratica 1591 euro al metro quadrato.
Rispondendo ad alcune domande dei consiglieri il Sindaco Alberto Bellelli ha ricordato come il sisma abbia reso inagibili quattro appartamenti di Edilizia popolare nella frazione di Cortile. Tra i consiglieri c’è chi ha poi nel corso del dibattito sottolineato positivamente le caratteristiche energetiche di questo edificio, spiegando come questa sia la strada da seguire anche per il futuro (Boni, Pd, ma anche Bagnoli, stesso gruppo); chi ha chiesto di utilizzare questi fondi anche per agevolare fiscalmente chi è stato terremotato (Pettenati, Carpi Futura); chi ha infine parlato di “operazione vantaggiosa per il Comune, senza dimenticare che l’ultima graduatoria per le case popolari ha visto presentare 746 domande: auspichiamo una politica nazionale che permetta di affrontare l’emergenza abitativa” (Reggiani, Pd).
Massimo Barbi (Forza Italia) ha ribadito come questo edificio sia in pratica costato 1206 euro al metro quadrato di superficie commerciale, “un prezzo più che accettabile, quasi una rimessa per l’azienda che lo ha venduto”. Il collega di gruppo Roberto Benatti ha parlato dal canto suo di un prezzo “sotto costo. Va poi elogiato il fatto che si siano fornite così risorse al territorio e non dando soldi alle cooperative questa volta. Proviamo piuttosto a chiedere che la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi sposti fondi per comprare immobili per l’edilizia popolare, facendoli gestire ad Acer. Si creerebbe così un effetto volano, a favore di un’economia meno ingessata a causa dell’invenduto abitativo. Il Comune potrebbe chiedere poi che si faccia una legge nazionale per obblighi le fondazioni bancarie a fare ciò”. Il consigliere Roberto Arletti (Pd) ha infine chiuso il dibattito sottolineando come la mission delle Fondazioni, quella di fare ‘housing sociale’, a Carpi non sia stata ancora presa in considerazione.
Tutti i consiglieri presenti in aula dopo la fase delle dichiarazioni di voto hanno dato il loro assenso alla delibera in discussione.