Gli accertamenti e i riscontri investigativi dei Carabinieri dei presidi del comprensorio ceramico non hanno portato ad alcun riscontro sulla reale esistenza dei fantomatici “clown killer” che, per contro, hanno creato uno stato di vera e propria psicosi tra i cittadini.
Se da un lato i Carabinieri reggiani sottolineano l’importanza delle segnalazioni giunte, dall’altro l’esito dei riscontri ha portato ad ipotizzare che dietro l’esistenza dei clown vi possa essere una “bravata” che ha trovato nella rete una cassa di risonanza che poi ha generato una vera propria psicosi tra i residenti. Sotto la lente dei carabinieri quindi internet, i vari social network e quant’altro possa portare alla fonte di quanto accaduto in questi giorni, nell’ipotesi di reato ravvisata di procurato allarme. A sostenere tale ipotesi investigativa l’assoluta assenza di riscontri clinici circa possibili ferite subite nelle aggressioni segnalate, l’assenza di denunce e la sola presenza di testimonianze tutte comunque provenienti da “voci riportate” e quindi non direttamente verificate.