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Sono tre le missionarie saveriane uccise in Burundi

missionari-ucciseDomenica in Burundi presso la loro missione di Kamenge sono state uccise due sorelle missionarie saveriane: Olga Raschietti e Lucia Pulici. Le circostanze sono ancora oscure: sembra che il loro omicidio sia il tragico esito di una rapina da parte di una persona squilibrata. Nella notte fra domenica e lunedì un’altra sorella della comunità di Kamenge, Bernadetta Boggian – anche lei di origini venete – è stata aggredita e colpita a morte con un’arma da taglio, senza che le sorelle potessero soccorrerla e nonostante le misure di sicurezza adottate.

L’unica comunità delle Missionarie di Maria in Burundi si trova a Kamenge, popoloso quartiere di periferia della capitale Bujumbura, presso la parrocchia san Guido Conforti, tenuta dai Missionari Saveriani.
La presenza delle Saveriane a Kamenge (un ritorno in Burundi, perché le Missionarie di Maria erano presenti nel paese dal 1961 al 1984) è cominciata nel 2000 e la comunità è stata eretta ufficialmente quattro anni dopo.

In questo momento di profonda sofferenza, la Congregazione esprime gratitudine per queste sorelle che, nonostante la salute fragile, hanno deciso di tornare in missione e hanno dato la vita fino alla fine. Gratitudine nei confronti anche della popolazione e di tutti coloro che stanno esprimendo la loro vicinanza e solidarietà. Nel riserbo richiesto da questa situazione, ci raccogliamo in preghiera, anche per chi ha compiuto questo gesto insensato.

(la direzione generale delle Missionarie Saveriane)

Il Vescovo Enrico Solmi, a nome di tutta la Chiesa di Parma, ha espresso la vicinanza e il cordoglio della Diocesi alla Congregazione delle Missionarie Saveriane e ai familiari delle tre sorelle affidandole, nella preghiera, al Signore della Vita. Invita, inoltre, i cristiani di Parma alla preghiera e rivolge agli uomini e alle donne di buona volontà un appello al raccoglimento e all’omaggio verso persone umili, forti, che erano votate al bene di tutti.

 

I profili delle tre missionarie

Olga Raschietti aveva da poco compiuto 83 anni. Era nata a Montecchio Maggiore (Vicenza) il 22 agosto 1931. A venticinque anni era entrata fra le Missionarie di Maria. Dopo alcuni servizi resi in Italia, il 29 settembre 1968 partita per l’allora Zaire (attualmente Repubblica Democratica del Congo).
Nella Diocesi di Uvira, nel Sud-Kivu, Olga aveva svolto con passione e dedizione attività di pastorale e catechesi in varie parrocchie (Kiliba, Uvira, Bukavu, Luvungi). Con fede e coraggio aveva vissuto le vicende delle guerre che hanno insanguinato i Paesi dei grandi Laghi africani.
Dal 1975 al 1977, come delegata, è stata responsabile di tutte le sorelle in Congo. Ha alternato periodi di attività a periodi di cure e di servizio in Italia, nella Casa madre di Parma.

Nel 2010 era stata destinata al Burundi, a Kamenge, in un quartiere popolare della periferia di Bujumbura, nella parrocchia S. Guido Maria Conforti tenuta dai Missionari saveriani. Le forze diminuite non hanno spento il suo zelo e vivere nel contatto quotidiano con la gente, condividere con loro la buona notizia del Vangelo era la sua gioia.
Olga ha amato l’africa intensamente e ha desiderato ardentemente ripartire nonostante i suoi problemi di salute e la sua ormai non più giovane età.
Raccontava nel luglio 2013: «Sono ormai sulla soglia degli ottant’anni. Nel mio ultimo rientro in Italia, le superiore erano incerte se lasciarmi ripartire. Un giorno, durante l’adorazione, pregai: “Gesù, che la tua volontà sia fatta; però tu sai che desidero ancora partire”. Mi vennero limpidissime in mente queste parole: “Olga, credi di essere tu a salvare l’Africa? L’Africa è mia. Nonostante tutto, sono però contento che parti: va’ e dona la vita!”. Da allora, non ho più dubitato».

Lucia Pulici avrebbe compiuto oggi 76 anni. Era nata infatti l’8 settembre 1939, a Desio (Milano). Entrò fra le Missionarie il 23 ottobre 1960, a 21 anni e nel 1970 partì per il Brasile Sud. Tre anni dopo venne destinata a una nuova missione nell’Amazzonia brasiliana. Lì svolse per circa dodici anni la sua professione di infermiera e ostetrica, soprattutto tra i più poveri.
Nel 1982 venne inviata nell’allora Zaire (attuale Repubblica Democratica del Congo), dove rimane per venticinque anni, fino al 2007, continuando il suo servizio di ostetrica e infermiera.
Lavorato con passione, dedizione e competenza all’ospedale statale di Uvira, nei dispensari e maternità di Nakiliza, Luvungi, nella Diocesi di Uvira, e di Mbobero, nella diocesi di Bukavu.
Il 16 ottobre 2007 viene destinata al Burundi, a Kamenge, nella periferia di Bujumbura, alla parrocchia di S. Guido Maria Conforti, dove ha vissuto fino a ieri.
Benché le sue condizioni di salute non le permettessero più di svolgere la sua amata professione, ha desiderato e scelto di rimanere in missione, anche semplicemente come presenza di preghiera e fraternità. Dava con gioia le forze rimaste nella comunità, in servizi in parrocchia, nella cura di qualche ammalato povero.
Nell’ottobre scorso, alla vigilia del suo ritorno in Burundi, diceva: «Adesso sto tornando in Burundi, alla mia età e con un fisico debole e limitato, che non mi permette più di correre giorno e notte come prima. Interiormente però credo di poter dire che lo slancio e il desiderio di essere fedele all’amore di Gesù per me concretizzandolo nella missione è sempre vivo. La missione mi aiuta dirgli nella debolezza: “Gesù, guarda, è il gesto d’amore per te”».

Bernardetta Boggian aveva 79 anni. Era nata a Ospedaletto Euganeo (PD) il 17 marzo 1935. Era entrata fra le Missionarie il 7 ottobre 1961, a ventisei anni.
Dopo la preparazione alla missione, nel 1970 era partita per l’allora Zaire, oggi Repubblica Democratica del Congo.
Ha lavorato lunghi anni nella diocesi di Uvira, a Uvira stessa, Kiliba, Bukavu, Kamituga, Nakiliza e Luvungi dedicandosi con passione e amore al lavoro pastorale e in particolare alla promozione della donna attraverso i “foyer”, le scuole di alfabetizzazione e di formazione per ragazze e donne. A Bukavu fu per alcuni anni incaricata della formazione delle giovani congolesi che si preparavano alla vita missionaria.
Dal 1978 al 1984 e dal 1993 al 1996 venne chiamata a svolgere il compito di Consigliera generale della Congregazione. Il 22.9.1997 rientrò in Congo, a Luvungi, dove continuò il suo lavoro pastorale, occupandosi in particolare dell’alfabetizzazione degli adulti.
Il 28 dicembre 2007 venne inviata a Kamenge in Burundi, dove svolge attività pastorale e caritativa, con una capacità di incontro semplice e fraterno che supera le barriere della nuova lingua.
A fine agosto 2013, alla vigilia della sua ripartenza per il Burundi, aveva scritto: «Occorre nutrire in noi uno sguardo di simpatia, rispetto, apprezzamento dei valori delle culture, delle tradizioni dei popoli che incontriamo. Questo atteggiamento, oltre che dare serenità al missionario, aiuta a trovare più facilmente il linguaggio e i gesti opportuni per comunicare il Vangelo. Nonostante la situazione complessa e conflittuale dei Paesi dei Grandi Laghi, mi sembra di percepire la presenza di un Regno d’amore che si va costruendo, che cresce come un granello di senape, di un Gesù presente donato per tutti.  A questo punto del mio cammino continuo il mio servizio ai fratelli africani, cercando di vivere con amore, semplicità e gioia».

 

















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