La crisi da un lato, il maltempo dall’altro: è il segno meno a prevalere nell’estate turistica dell’Appennino modenese. Le ristrettezze economiche ed il clima decisamente autunnale dei mesi di giugno (salvo una settimana) e luglio hanno fatto precipitare il numero dei vacanzieri secondo le prime stime di Assoturismo Confesercenti Modena con un calo delle presenza che si aggira intorno al 35%. Nelle località a ridosso del Cimone e sulla parte Est della montagna modenese, sono mancati quasi del tutto i clienti più anziani, quelli al solito alla ricerca di refrigerio (percentuale importante) ed i giovani appassionati di sport nei week end, poiché questi ultimi particolarmente flagellati dal maltempo. Tengono, ma a fatica solamente i soggiorni dei gruppi sportivi.
Andamento stagionale
Giugno, ha segnato un deciso calo delle presenze, bilanciate solamente dall’arrivo delle compagini sportive: ambito però che risente anch’esso delle difficoltà economiche. Complessivamente il mese ha fatto registrare un -25% medio di turisti che è andato ad aggravarsi il mese successivo. Complici infatti temperature ben al di sotto della media del periodo (anche in pianura tra l’altro), luglio si è contraddistinto per il numero di giorni di pioggia record ed una pesante flessione delle presenze del -40%. Poco ottimismo inoltre arriva dai dati relativi alle prenotazioni per il mese di agosto, per ora non particolarmente confortanti. Anche se è sempre più usuale prenotare le vacanze all’ultimo momento in base ad occasioni, offerte e condizioni meteo (quando sono azzeccate…), per cui è decisamente prematuro fare previsioni relative al mese in corso..
Presenze turistiche, permanenza e tipologia di soggiorno
Il turismo climatico presso le stazioni modenesi riguarda una tipologia di clientela composta principalmente da anziani – la cui diminuzione in questo bimestre estivo è stata anche del 70% – e da famiglie con figli piccoli, in calo per ora del 50%. In flessione seppur lieve, intorno al -10%, anche i gruppi sportivi, a causa soprattutto dell’assottigliarsi del numero medio dei componenti nei soggiorni. Decisamente assenti, -50% anche i turisti che invece scelgono l’Appennino per un tipo di “vacanza dinamica” (mountain bike, trekking, etc.). popolano le località generalmente nei finesettimana, cosa che quest’anno s’è visto di rado data la persistenza specie nei week-end del maltempo. Molto pochi insomma e ‘molto locali’: la provenienza come al solito, è di prossimità, dalla nostra provincia e quelle limitrofe e quindi dall’Emilia Romagna e dalla Toscana.
“Questi dati seppur provvisori – tiene a precisare Assoturismo Confesercenti – mostrano come non sia sufficiente agli operatori promuovere ’offerte attrattive, adeguando i prezzi alle esigenze di una clientela con una capacità di spesa contenuta, pur garantendo buoni livelli di qualità. Pratica che viene vanificata se le condizioni meteo sono avverse, come è avvenuto nei primi due mesi estivi, e nelle ultime stagioni invernali. Con queste premesse il sistema turistico del nostro Appennino rischia il tracollo se a breve non si provvede a ridefinire e riposizionare il prodotto. Promuovendolo, come attrattiva storico-cultural-gastronomica, paesaggistica e naturalistica, nonché di occasioni ed attività per tutta la famiglia, in un mercato non solo di prossimità che prenota sotto data e troppo vincolato a previsioni meteo, spesso peraltro eccessivamente pessimistiche. E’ la sfida più importante. E anche ora, sebbene le risorse per la promozione turistica sono in diminuzione, non si può pensare di sopravvivere senza investire se si vuole avere futuro e tenere il passo con i nostri competitor”.