Lo sport è educazione, socializzazione, integrazione. Uniamo le forse e pensiamo percorsi nuovi.
Non c’è modo di rimettere indietro le lancette e di riportare in vita una bella esperienza sportiva come quella dell’Ancora San Francesco, che da luglio 2014 non esiste più. Non c’è modo di riportare indietro neanche le altre società sportive che in questi difficili anni sono sparite, lasciando un movimento sportivo sassolese più povero.
Si può però lavorare da oggi guardando al futuro, per fare in modo che scomparse così dolorose non avvengano più.
Fin dalla campagna elettorale ho chiarito il mio interesse e il mio impegno per lo sport cittadino e altrettanto intendo fare ora come consigliere comunale.
Vorrei e mi impegnerò per trovare nuove forme di partecipazione e attività sportiva, che non possono più essere quelle dei nostri padri. Ci sono più attività, più discipline, più elementi di distrazione che distolgono da una corretta e salutare attività fisica; ci sono meno soldi da impegnare per le famiglie e da investire per i promotori dello sport.
Per fare in modo che lo sport diventi nuovamente un elemento di base della crescita di un ragazzo e della vita sociale di una città, ci vogliono idee nuove e iniziative coraggiose.
Ci vuole un impianto che consenta di favorire lo sport di base, partendo dalle eccellenze che abbiamo sul territorio. Penso ovviamente per primo al Sassuolo calcio, alla necessità di un vivaio per la società e la sua prima squadra: perché non deve essere a Sassuolo? Perché non collaborare a un circuito sportivo nel quale le società calcistiche del territorio siano il bacino di formazione dei calciatori neroverdi del futuro, ricevendone in cambio sostegno e promozione? Potrebbe il Comune fare da garante di questo rinnovato rapporto di collaborazione, che oggi manca? Al momento c’è da un lato il Sassuolo calcio, dall’altro un movimento calcistico di base che fatica. Non sembra di giovamento a nessuno questa chiusura e netta divisione.
Non c’è solo il calcio a Sassuolo, si moltiplicano anzi le discipline sportive, anche in carenza di fondi e spazi.
Anche per le altre attività l’organizzazione in rete è essenziale, perché nessuna società ha le forze per esistere da sola, partendo dallo sport giovanile fino all’agonismo. Un’organizzazione complessiva cittadina e poi distrettuale, potrebbe fare da sostegno a qualunque disciplina.
E necessario quanto prima creare la Consulta delle società sportive, che dovrà divenire il naturale raccordo fra amministrazione e club, nella pianificazione progettuale delle attività. Non solo un luogo di confronto, ma di rapporto vero e diretto fra amministrazione e gruppi sportivi di base.
E’ necessaria una rinnovata attenzione e valorizzazione degli spazi: si può lavorare alla creazione di percorsi per podisti, ciclisti; a spazi per discipline ginniche all’aperto; a luoghi per il gioco sportivo libero dei bambini, dal calcio al basket, alla pallavolo, spazi quanto mai carenti oggi nei parchi e nei quartieri di Sassuolo; anche gli impianti esistenti, che per alcune discipline a Sassuolo sono di qualità, vanno valorizzati: l’atletica è la base di ogni sport, la pista che abbiamo va utilizzata maggiormente e deve servire anche alla formazione dei giovani e giovanissimi delle scuole.
Il percorso certo non è immediato ma è necessario intraprenderlo quanto prima. Altrimenti rischiamo di far morire lo sport, che è integrazione, educazione, socializzazione.
Sfruttiamo meglio le risorse d’eccellenza che abbiamo, volontari ed educatori. Uniamo in questo progetto gruppi, comitati, associazioni, le stesse parrocchie. Dialoghiamo con tutti, confrontiamoci.
L’amministrazione deve essere il grande promotore di questo processo e il tramite presso le organizzazioni sportive regionali e nazionali.
(Gino Venturelli, Consigliere comunale PD)