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Le incredibili avventure di Tiziano Motti

Motti-coverSvelati in un libro di marketing elettorale (e non solo) i segreti dell’ on.Tiziano Motti:  giovane imprenditore emiliano capace di costruire dal nulla un gruppo editoriale di successo e di vincere “senza partito” la campagna per le europee 2009/2014.

E’ in libreria il volume intitolato “Sono come te, dammi fiducia”, scritto da Enrico Serra ed edito da Armando Curcio Editore. Il libro è costituito da 240 pagine che svelano le strategie utilizzate dai leader politici per acquisire il consenso elettorale, ma anche quelle dei venditori infallibili e dei seduttori; insomma di tutti coloro che sono specializzati nell’ottenere un “si”. E il protagonista, che buona parte del libro analizza pezzo per pezzo smontandone ogni mossa per poi rivelarne le strategie utilizzate in campagna elettorale e non solo, è il giovane imprenditore emiliano Tiziano Motti.
“Sono come te, dammi fiducia” fu proprio lo slogan della campagna elettorale del 2009 che lo portò a Bruxelles e Strasburgo, permettendogli di sbaragliare nomi storici della politica approfittando delle proprie conoscenze di marketing, che fino ad allora erano state utilizzate solamente da Obama e, in Italia, da Silvio Berlusconi. Nella presentazione del libro l’autore, blogger e politologo esperto in marketing elettorale, descrive così il suo approccio col personaggio Motti: “Immaginate di essere un analista politico degli anni Novanta e di avere appena assistito ad uno degli spettacoli organizzati dall’onorevole Tiziano Motti durante la campagna elettorale del 2009. Probabilmente questo imprenditore prestato alla politica vi avrà shoccato. Superate lo stupore, le apparenze e i preconcetti, perché quella a cui avete assistito è una vera e propria rivoluzione teorica e pratica degli usi e costumi della politica italiana. Questo manuale analizza le nuove tecniche di marketing politico, che quasi lasciano in secondo piano il programma e le idee del partito di appartenenza. Questa è la nuova “politica pop” e Tiziano Motti ne è l’emblema”.

L’opera diventa particolarmente interessante laddove svela minuziosamente le strategie, conseguenti a studio approfondito, che stanno alla base di ogni azione dell’on. Motti in campagna elettorale, anche di quelle apparentemente più spontanee: autorità, somiglianza e reciprocità sono le chiavi del sistema che ha portato Motti al Parlamento europeo. Così scopriamo che lo slogan che dà il titolo al libro fu parte integrante di una precisa pianificazione che intendeva fare leva sul punto di forza del candidato: il non essere un politico. Le serate organizzate in discoteca a suon di concerti con Jerry Calà, che apparvero agli altri candidati un suicidio elettorale, furono invece il cuore delle manovre costruite per alimentare proprio il punto di forza di Motti: la sua capacità di inserirsi in un concerto – di fatto interrompendolo – stando sul palco in un luogo inizialmente ostile sintetizzando (quasi “rappando”) in soli 4 minuti le motivazioni per cui il pubblico presente in sala avrebbe dovuto votarlo, canalizzare su di se l’attenzione ma soprattutto la riconoscenza per la serata “offerta” al pubblico col loro idolo, abbandonare il cliché del candidato per diventare esattamente come chi lo stava ascoltando ed abbracciare il favore della gente cantando a sorpresa (in modo incredibilmente simile all’originale) Albachiara di Vasco.
Ma le serate furono solamente uno dei tasselli della strategia di comunicazione di Motti, che ebbe innanzi tutto il coraggio di iniziare con alcuni mesi di anticipo la propria campagna, quando i competitor potenziali neppure avevano la certezza di essere collocati in lista dal loro partito, affiggendo in tutto il Collegio del Nord Est (Emilia Romagna, Veneto, Friuli e Trentino) manifesti in cui si invitavano i cittadini a votarlo anche se ancora nessuno poteva sapere (neppure lui) con quale partito! Seguirono un tour con autobus gigante al seguito, che fece tappa ovunque, banchetti in cui Motti si materializzava in ogni mercato e piazza, sul litorale adriatico e nei più sperduti paesi di montagna. Si arrivò ad un punto che i Motti sembravano essere dieci o venti, presenti in tutti i luoghi contemporaneamente,
Sorprende trovare nel libro non solo l’intervista all’on. Motti (che nel 2009 anticipava nel nome di Renzi quello che sarebbe diventato il prossimo leader) ma anche alcuni “segreti” carpiti dalla sua scuola di comunicazione: “il coccodrillo giallo” (ovvero evitare di utilizzare la negazione nei discorsi), l’utilizzo smodato della congiunzione “perché”, la “rana cotta” e il principio della coerenza dell’elettore (o del cliente), il principio “dell’Autorità” e quello del “campanile”, fino alla sorprendente tecnica di ascolto della “informazione non richiesta”.
Non è un caso, quindi, se l’on. Tiziano Motti è il primo candidato della storia politica italiana che inizia la campagna elettorale senza alcun accordo con un partito che sia uno, la prosegue con il logo del PDL su tutto il materiale promozionale, la conclude con il logo dell’UDC (infilato in extremis all’undicesimo posto in lista come candidatura di servizio, dopo avere incontrato resistenze impreviste nel PDL), rifiuta il reinserimento nelle liste del PDL a due giorni dalla chiusura delle stesse e vince a sorpresa le elezioni nel Nord Est.

 

















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