“Continueremo le nostre battaglie al fianco degli imprenditori agricoli in questa difficile fase di congiuntura economica, nell’avvio della nuova Politica Agricola Comune e del Programma regionale di Sviluppo Rurale fino al 2020 – ha detto Gianni Tosi ringraziando gli associati che lo hanno eletto per il secondo mandato alla guida di Confagricoltura Bologna. “Non ci stancheremo mai – ha aggiunto – di invocare con forza più interventi utili alle imprese finalizzati agli investimenti, all’innovazione e all’internazionalizzazione per affrontare e vincere le sfide della competitività e del mercato globale. Più azioni tese a favorire il processo di aggregazione tra imprese e innescare circuiti virtuosi capaci di accrescere la remuneratività delle produzioni”.
Fondata 70 anni fa, Confagricoltura Bologna rappresenta oggi oltre 2mila imprenditori agricoli che operano su una superficie di 70mila ettari tra terreni coltivati e appezzamenti destinati a misure agroambientali e danno lavoro a circa 2500 persone (occupati fissi e stagionali) che toccano le 5-6mila unità nel periodo di raccolta. Un dato significativo: le giornate di lavoro denunciate nel 2013 all’Inps (impiegati e operai a tempo determinato e indeterminato) sono state 119.729.
Gianni Tosi, 48 anni, un’azienda a Medicina di 50 ettari a indirizzo cerealicolo orticolo più un allevamento di 1200 suini con macello e laboratorio trasformazione carni, guiderà l’organizzazione agricola bolognese nel prossimo triennio affiancato dai nuovi vice-presidenti Guglielmo Garagnani e Ottavio Di Canossa.
Guglielmo Garagnani, 42 anni, laureato in Scienze agrarie, imprenditore agricolo, una lunga esperienza nell’associazionismo sindacale. Attualmente è anche presidente di Confagricoltura Emilia Romagna e vice Presidente dell’Associazione Nazionale Bieticoltori. Ottavio Di Canossa, 34 anni, laureato in economia ma con la passione per la terra e la vita rurale, conduce la sua azienda agricola di 420 ettari a San Martino di Ferrara con prevalenza di seminativi e colture cerealicole oltre a un noceto (progetto di filiera Noce di Romagna). Annesso c’è anche il nuovo pastificio, col quale quest’anno prevede di produrre 4500 quintali di pasta secca di semolato: la Pasta di Canossa, qualità e mercato di nicchia.
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