Anche il mese di maggio 2014 termina, a Modena, con una temperatura media superiore alla media climatologica. Questo il resoconto stilato dagli esperti dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. “Intendiamoci – si affretta a precisare il meteorologo Luca Lombroso – nessun record e nessuna anomalia particolare ma il mese, chiudendo con una media di 19.3°C, risulta di circa mezzo grado superiore al riferimento del periodo 1981-2010 che è stato di 18.7°C”.
E’ stato un mese senza eccessi di freddo con la minima più bassa di 11.1° (6.8°C al Campus DIEF e 7.0°C a Reggio Emilia nella periferia del Campus universitario San Lazzaro) a Modena centro il 14 maggio ed il giorno più caldo con 27.4°C sempre presso la stazione storica dell’Osservatorio di Piazza Roma il 22 maggio, quando al Campus DIEF di Modena si sono toccati quel giorno 28.4°C e a Reggio Emilia 28.8°C.
“Non deve stupire – spiega Luca Lombroso – se non si sono mai toccati i trenta gradi, perché il caldo a maggio, che ricordiamo è un mese primaverile, dovrebbe essere l’eccezione e non la regola. Dal 2000 in poi ciò è capitato 7 volte, ovvero mediamente un anno su due, mentre prima del XXI secolo avveniva si e no una volta ogni 10 anni”.
Le piogge con 35.4 mm sono risultate inferiori alla media mensile (57 mm nel trentennio1981-2010) per il pluviometro della stazione posta sul torrione orientale del Palazzo Ducale di Modena, ma è singolare la differenza fra il centro città e il Campus DIF, dove nello stesso mese si sono misurati 53.6 mm, differenza principalmente dovuta al temporale del giorno 28 maggio quando in centro sono cadute poche gocce, mentre in periferia 9.7 mm. Il giorno più piovoso però è stato, a Modena, il giorno 2 maggio con 14.6 mm in città, 25.1 mm al Campus DIEF, mentre a Reggio Emilia è risultato il 13 maggio con 16.0 mm. “Anche questo – conferma l’esperto Luca Lombroso – non stupisce, perché è tipico delle precipitazioni primaverili ed estive, di tipo convettivo (ovvero temporali o acquazzoni), essere irregolarmente distribuite”. Nel complesso sono stati 10 i giorni con precipitazioni rilevati dall’Osservatorio Geofisico universitario di Modena, valore praticamente in media con la climatologia. “Può sembrare strano, ma è normale nel mese di maggio, – dice Luca Lombroso – che piova un giorno su tre. Giusto per la cronaca, solo una volta è piovuto di domenica e due di sabato, ma non nello stesso weekend e dunque le <nubi fantozziane> non sembrano essersi accanite per rovinare il fine settimana dei modenesi!” Nelle altre stazioni si sono contati 9 giorni di pioggia al Campus DIEF, mentre a Reggio Emilia la pioggia ha disturbato solo 7 giorni.
Con maggio si è chiusa anche la primavera meteorologica, una primavera in cui le anomalie per quanto riguarda la temperatura sono più evidenti. Limitando l’analisi ai dati raccolti presso la stazione storica dell’Osservatorio Geofisico di Piazza Roma a Modena, così da poter effettuare un raffronto con la lunga serie storica disponibile su Modena grazie alla lungimiranza del Duca Francesco IV d’Este e di Giuseppe Bianchi, spronati da Giovan Battista Amici. La temperatura media della primavera 2014 risulta di 15.8°C, quasi 2°C sopra la media di riferimento per il periodo, che fa sì che quella di quest’anno sia stata la quinta primavera più calda dal 1860. Curiosamente il record resta fermo alla primavera 1945, l’anno della liberazione, con 16.8°C, ma quello fu un episodio isolato e il dato è dubbio perché proprio a causa delle guerra le misure furono spostate presso il Palazzo del Rettorato.
Sostanzialmente nella media le piogge primaverili, con 195.3 mm rispetto ai 173.0 mm della climatologia.
Più marcate le anomalie nelle temperature se estendiamo il confronto sui primi 5 mesi del 2014, che sono veramente a un passo dai record. La temperatura media di questo primo scorcio dell’anno, infatti, è risultata di 12.7°C, nettamente al di sopra dei 10°C attesi come riferimento, che – fino a questo punto – valgono per il 2014 il secondo gradino del podio. “Solo nel 2007, con 13.1°C di media nei primi 5 mesi, – commenta Luca Lombroso – gli effetti locali del global warming, perché di questo sono convinto si tratti, è stato più caldo di quest’anno. Del resto è notevole come prima di quell’anno mai il primo pentamestre superò un valore medio di 11.8°C”.
Previsione. Secondo gli esperti dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena nei prossimi giorni avremo bel tempo con arrivo anche della prima ondata di caldo estivo. Questo a causa dell’espansione dell’anticiclone subtropicale, in parte africano, che si rafforzerà in particolare dal fine settimana, con temperature in risalita dagli attuali 26-27°C, valori perfettamente in linea con la stagione, fino a spingersi a 30-32°C sabato 7 giugno, 32-34°C nella giornata di domenica 8 giugno e forse, da confermare, sui 35°C a inizio settimana. Questi valori però potrebbero anche portare, in montagna, i primi temporali di calore. A parziale consolazione, le notti – almeno inizialmente – saranno sopportabili e fuori città al di sotto della soglia di “notte tropicale”, che si verifica quando si raggiungono i 20°C di temperatura minima.
Caldo record? “A meno di sorprese clamorose no. Ancora una volta – avverte Luca Lombroso – avremo un’ondata di caldo che fino al secolo scorso sarebbe stata fra quelle rare a giugno, ma che ormai sono diventate la classica eccezione che conferma la regola: il pianeta si scalda, e nel nostro territorio uno degli effetti più vistosi sono proprio le ondate di caldo”.
QUADRO PROSPETTICO DELLE PRINCIPLALI RILEVAZIONI