‘Ci troviamo al Bla 2014’ prosegue il suo viaggio nell’amore con ‘Gli amori diversi’, venerdì 6 giugno, alle ore 21, presso la biblioteca Paolo Monelli di Fiorano Modenese, dentro o fuori secondo il tempo che fa.
Ameya G. Canovi, psicologa, dialoga con Elisabetta Coruzzi, autrice del libro “Il vizio di te” e con Roberta Apparuti, pittrice.
Elisabetta Coruzzi è docente nella scuola pubblica; si è occupata di progetti a sostegno della genitorialità ed è impegnata in percorsi educativi che hanno per oggetto il rapporto uomo–animale. Ha partecipato a concorsi letterari ed alcuni dei suoi racconti sono stati pubblicati in varie antologie, tra cui Premio Il Prione 1998 e Il Prione 1999, edizioni Giacchè, e su alcuni siti web di lettura. Ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2011, “Redenzione”, ed. Cosmopolis, un giallo noir dai risvolti horror, che tratta della vivisezione a scopi scientifici. Il romanzo “ Il vizio di te”, reperibile a breve in formato e- book su Amazon.it è la sua ultima fatica; racconta la storia di Silvia, una giovane donna che, per affrontare la solitudine interiore e la rabbia verso il mondo esterno, percepito lontano e ingestibile, mette in atto comportamenti limite, utilizzando l’unica cosa su cui sente di poter esercitare una forma di controllo, il suo corpo. E’ la storia di un’ossessione, che, in varie forme, accompagna da sempre la vita di Silvia, fino ad un incontro che, malgrado tutto, cambierà il corso della sua storia.
Ameya Gabriella Canovi è docente di inglese nella scuola pubblica e, laureata in psicologia, scienze del comportamento e delle relazioni interpersonali e sociali, pratica da anni e insegna tecniche di meditazione. Ha intrapreso studi universitari inerenti la psicologia cognitivo-comportamentale e sistemico-relazionale, accumulando una lunga esperienza di lavoro con donne vittime di relazioni violente e disfunzionali e con gli adolescenti nell’ ambito scolastico. Da tempo ha un blog attraverso cui dà spazio alle voci di donne e uomini “persi nell’Altro”, sofferenti per l’Altro, per un amore deluso, rincorso, inseguito, non ricambiato.
Roberta Apparuti, laureata presso il Dams di Bologna, ha partecipato a varie collettive. Focalizza la sua attenzione al ritratto che inizialmente affronta mantenendosi fedele al dato reale e segnalandosi per l’ottima capacità di riproduzione somatica. Nel tempo la sua ricerca stilistica ed emozionale l’hanno avvicinata ad un espressionismo evidente sia nella tecnica, pennellate e spatola forti, dense di colore, sia nella ricerca psicologica dei volti delle sue donne. La bellezza femminile vista anche come carica emotiva, distacco e consapevolezza di centralità umana allo stesso tempo.