Al manifestarsi dei primi sintomi dell’ictus chiama subito il 118. È il messaggio che in questi giorni sta arrivando nelle case delle circa 300mila famiglie modenesi e che sarà ulteriormente rafforzato da una campagna di comunicazione in città e nei comuni della provincia. L’obiettivo è portare la popolazione a conoscenza dei sintomi e agevolare l’accesso alle strutture ospedaliere tramite il 118, migliorando uno dei principali problemi nella gestione dell’ictus cerebrale: il ritardo di accesso del paziente alle strutture d’emergenza. La campagna di comunicazione è attuata nell’ambito dello studio “EROI”, acronimo di Educazione e Ritardo di Ospedalizzazione Ictus, realizzato dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. Nella nostra provincia all’iniziativa collabora l’Azienda USL di Modena, in particolare la Clinica Neurologica del Nuovo Ospedale Civile S.Agostino-Estense e l’Unità operativa di Neurologia dell’Ospedale Ramazzini, con il supporto delle associazioni di volontariato per la lotta all’ictus cerebrale “ALICe” Modena e Carpi. Lo studio, che ha dato origine alla campagna di comunicazione, affronta uno dei più importanti problemi clinici nell’ambito del trattamento dei pazienti con ictus: il limitato impiego delle terapie più efficaci per questa patologia, che però sono utili solo se somministrate tempestivamente dopo l’esordio dei sintomi. Come nel caso dell’infarto miocardico, la chiamata al 118 rappresenta un requisito essenziale affinché il paziente possa avere accesso alle terapie più avanzate. In provincia di Modena solo il 40% dei pazienti con ictus ischemico giunge nelle strutture sanitarie entro un intervallo di tempo inferiore alle tre ore dall’esordio. La peculiarità della campagna sta nella progettazione dello studio, in cui si è tenuto conto di alcuni elementi che dovrebbero favorire l’impatto positivo dell’intervento. In particolare, l’iniziativa è stata sviluppata sulla base di un’analisi preliminare dei determinanti, anche psicologici, del ritardo e si è avvalsa dell’esperienza di professionisti del settore della comunicazione nella salute, in particolare del prof. Peter Schulz, direttore dell’Institute of Communication and Health dell’Università di Lugano. Il coinvolgimento, fin dalle fasi preliminari dello studio dell’associazione ALICe, ha permesso un’interazione maggiore con la popolazione. Il progetto, sviluppato nell’ambito del programma di Ricerca Regione-Università, ha come responsabile scientifico Licia Denti, dirigente medico della Clinica Geriatrica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. La campagna è già stata avviata nelle province di Parma, Piacenza, Modena e a breve partirà anche in provincia di Reggio Emilia. L’iniziativa è stata presentata questa mattina, 29 maggio, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Direttore Generale dell’Azienda Usl di Modena Mariella Martini, il Direttore Sanitario dell’Azienda USL di Modena Cristina Marchesi, il Direttore del Dipartimento Integrato di Neuroscienze Paolo Nichelli, il presidente di ALICe Carpi Maurizio Calestrini, il Direttore dell’Unità Operativa di Neurologia dell’Ospedale di Carpi Gabriele Greco, Andrea Zini della Clinica Neurologica dell’Ospedale a Baggiovara, Mario Baratti della Neurologia dell’Ospedale di Carpi. L’ictus cerebrale L’ictus cerebrale è una patologia estremamente rilevante dal punto di vista epidemiologico, specie se si considera che la frequenza della malattia è destinata nei prossimi anni ad aumentare, a seguito dell’invecchiamento della popolazione nei paesi industrializzati ed in particolare nella nostra realtà locale. L’incidenza dell’ictus in Italia è di 1,5-2,5 casi ogni 1.000 abitanti, per l’80% ictus ischemici e per il 20% ictus emorragici. L’incidenza raggiunge quota 8,7 ogni 1.000 abitanti nella fascia di età 65-84 anni. Fra i minori di 45 anni l’ictus colpisce 10 soggetti ogni 100mila abitanti. In provincia di Modena si prevedono fra 1.000 e 1.600 ictus all’anno (nel 2013 i ricoveri dovuti a questa patologia sono stati 1.375). I sintomi più frequenti dell’ictus sono la comparsa improvvisa di una paralisi o debolezza e formicolio al viso, braccio, gamba dello stesso lato del corpo; la visione annebbiata o diminuita in entrambi gli occhi riguardante la metà del campo visivo, la difficoltà a parlare, a pronunciare o comprendere semplici frasi; mal di testa violento e improvviso, mai provato prima e senza cause apparenti. Determinante, per quanto riguarda la possibilità di accedere alle migliori terapie, è la tempestività dell’intervento del personale specializzato. Quindi, è meglio chiamare subito il 118, piuttosto che improvvisare l’assistenza o il trasporto in ospedale con i propri mezzi. Gli strumenti della campagna di comunicazione “Risparmia tempo, guadagna vita, chiama subito il 118”, “Ricorda i sintomi e non sottovalutarli”, “Tu puoi fare la differenza”. Sono diversi i messaggi contenuti nella brochure che in questi giorni viene distribuita alle famiglie della provincia di Modena. Con un simpatico fumetto che ha come protagonista il 118 rappresentato come un super eroe, la pubblicazione veicola i messaggi chiave sui comportamenti corretti da tenere nel caso si manifestino i sintomi dell’ictus, ovvero chiamare immediatamente il 118. La campagna di comunicazione sarà rinforzata anche con l’affissione di poster in luoghi pubblici e la trasmissione di spot sulle televisioni locali. Saranno realizzati anche stand informativi in diversi comuni della provincia di Modena. Immagine, da sx: Zini_Calestrini_Greco_Martini_Marchesi_Nichelli_Baratti
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