E’ la Turchia una delle nuove frontiere per la filiera emiliano-romagnola della salute.
La spesa sanitaria nel Paese ai confini tra Europa e Asia, è passata in tre anni da una incidenza sul Pil pari al 3% ad un tasso del 5,5%. L’obiettivo del Governo di Ankara, per adeguarsi agli standard europei entro il 2020, è di garantire una migliore assistenza di base alla popolazione turca. Per questo, sono stati stanziati 10 miliardi di dollari di investimenti nelle infrastrutture sanitarie. Negli ultimi quattro anni è triplicato il numero degli stranieri che per effettuare cure mediche ha scelto il Paese della Mezzaluna, in prospettiva potenziale hub sanitario.
La Turchia è un mercato di 75 milioni di persone, in fase di forte sviluppo, dove la filiera della sanità emiliano romagnola può ritagliarsi una nicchia di alto valore aggiunto e di notevoli dimensioni. Ad accompagnare le imprese emiliano-romagnole alla scoperta delle opportunità di business e di partnership favorendo la presenza e il radicamento su quel mercato, punta il progetto “La Filiera della Salute in Turchia” promosso e finanziato da Regione e Unioncamere assieme alle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna.
Sono una quarantina le imprese regionali dei settori farmaceutico, biomedicale, elettromedicale, protesico-ortopedico e servizi finora coinvolte nelle attività, realizzate da Sidi Eurosportello, azienda speciale della Camera di Ravenna, proseguite nei giorni scorsi con la visita di un gruppo di operatori turchi: buyer, importatori, distributori, rappresentanti di organismi sanitari (come la federazione dei produttori e fornitori di dispositivi medici e l’associazione degli imprenditori ortopedici), responsabili di catene ospedaliere private.
Funda Özdiler Çopur, direttore dell’agenzia di farmacologia e dispositivi medici del Ministero Turco della Sanità, guidava la delegazione che ha incontrato una ventina di imprese in colloqui “business to business” alla fiera Exposanità a Bologna.
La rappresentanza ha poi visitato eccellenze sanitarie come l’Istituto Ortopedico Rizzoli (IOR) di Bologna, il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, Istec e Finceramica di Faenza, l’Istituto Scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori (I.R.S.T.) di Meldola e aziende come la Mengozzi di Forlì.
Soddisfazione è stata espressa dalle aziende regionali per gli incontri di alto livello. La bolognese BACO, specializzata in scarpe e prodotti ortopedici, a breve concluderà accordi commerciali con due partner turchi. Buone anche le prospettive per esportare la tecnologia dell’impianto di smaltimento rifiuti ospedalieri della Mengozzi.
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