L’ipotesi di reato su cui la Procura ha riaperto l’inchiesta su presunte omissioni di funzionari di Stato nella revoca della scorta a Marco Biagi, ucciso dalle Br il 19 marzo 2002, è omicidio per omissione. L’inchiesta della Procura di Bologna è contro ignoti. I titolari del fascicolo, il procuratore Roberto Alfonso e il sostituto Antonello Gustapane, devono individuare prima di eventuali iscrizioni al registro degli indagati, chi avesse l’obbligo giuridico di impedire l’evento, cioè l’uccisione del giuslavorista. A convincere il sostituto procuratore di Bologna a riaprire il fascicolo ci sarebbero delle carte sequestrate dalla Guardia di Finanza. Le indagini sulla revoca della scorta al giuslavorista sono state riaperte dal pm Antonello Gustapane, lo stesso magistrato che nel 2003 aveva chiesto l’archiviazione dall’accusa di cooperazione colposa in omicidio per i quattro accusati. Le Br – fu la conclusione del gip che archiviò l’inchiesta, Gabriella Castore – scelsero di colpire il professor Biagi anche perché gli fu tolta la protezione, per una serie di errori sia a livello centrale che periferico, che però non avevano rilievo penale. La procura bolognese non conferma né smentisce la riapertura dell’indagine. (Fonte: Ansa)
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