Il “BioMed Central Research Award 2014” è stato assegnato a una pubblicazione che porta la firma anche dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
Ogni anno la BioMed Central – BMC, tra i maggiori editori scientifici mondiali ad accesso libero, attribuisce il BioMed Central Research Award per celebrare l’eccellenza nella ricerca scientifica pubblicata all’interno di un portfolio di 250 riviste biologiche e mediche “open access”, con lo scopo di far conoscere i risultati e i team di ricerca di particolare valore, suddivisi in dieci categorie nell’ambito della biologia e della medicina. Gli articoli premiati, selezionati da commissioni altamente qualificate, sono scelti per la loro innovazione, l’impianto sperimentale e la qualità della discussione.
All’interno della categoria “Microbiologia, Immunologia, Infezione e Infiammazione” il premio questo anno è stato assegnato ad un articolo intitolato “Interactions between Asaia, Plasmodium and Anopheles: new insights into mosquito symbiosis and implications in malaria symbiotic control”, dedicato allo studio di simbionti batterici in grado di interferire con la trasmissione della malaria mediata dalle zanzare. L’articolo, pubblicato sulla rivista Parasites & Vectors, è frutto della collaborazione tra diverse università italiane, tra cui anche UNIMORE.
Il progetto, guidato dal prof Guido Favia dell’Università di Camerino, è stato condotto in collaborazione con i professori Claudio Bandi e Daniele Daffonchio dell’Università di Milano, col prof. Luciano Sacchi dell’Università di Pavia e col prof. Mauro Mandrioli dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.
“Sono molto soddisfatto – ha dichiarato il prof. Mauro Mandrioli dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – per l’assegnazione di questo BioMed Central Research Award ad un lavoro che registra anche il nostro contributo, a dimostrazione del fatto che l’integrazione di competenze tra università rappresenta una scelta vincente per essere competitivi a livello internazionale. In particolare, nei laboratori del nostro Ateneo sono stati condotti esperimenti volti a studiare il modo in cui il sistema immunitario della zanzara risponde alla presenza di simbionti. Da diversi anni stiamo, infatti, studiando come il sistema immunitario riconosca e tolleri i batteri simbionti, lavorando sia con insetti di interesse medico (quali appunto le zanzare) e agrario (tra cui afidi e psille). L’aspetto interessante di questi progetti è che conoscere, come i simbionti interagiscono con l’insetto ospite, ci può aiutare a capire come realizzare in laboratorio batteri da utilizzare, come vere e proprie <armi biologiche>, contro insetti vettori di numerose patologie non solo per l’uomo, ma anche per piante di interesse agrario”.
MAURO MANDRIOLI
E’ professore associato in Genetica e docente di Genetica e Genetica Applicata presso il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, dove coordina il Laboratorio Insect Genetics and Biosciences. I suoi principali interessi di ricerca riguardano l’evoluzione del genoma di insetti e le interazioni che intercorrono tra simbionti batterici ed insetti di interesse medico ed agrario. Ha pubblicato oltre 100 articoli su riviste e libri nazionali e internazionali.