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Colf italiana “ripuliva” le case delle clienti russe. Arrestata a Castellarano

carabinieriDalla fine dello scorso anno alcune abitazioni di Castellarano registravano misteriosi ammanchi di denaro che con l’andare avanti del tempo sono stati quantificati in varie centinaia di euro. Gli episodi vagliati dai Carabinieri evidenziavano una circostanza comune a tutte le abitazioni ovvero la presenza di una colf italiana che eseguiva, nelle abitazioni “ripulite”, saltuari lavori domestici. Le abitazioni delle ultime due vittime (entrambe cittadine russe) erano prese di mira dallo scorso mese di dicembre con ammanchi registrati negli ultimi mesi di 300 euro in un’abitazione e 500 euro nell’altra. Per venire a capo del mistero, ma soprattutto per trovare i riscontri ai sospetti che i Carabinieri nutrivano per la colf, nei giorni scorsi le vittime sono state invitate a portare il denaro in contante posseduto in caserma affinché fosse fotocopiato e contraddistinto prima di essere restituito alle proprietarie. Dopo tale attività, i Carabinieri di Castellarano svolgevano i dovuti servizi che si concretavano ieri mattina quando una pattuglia notava nei pressi dell’abitazione di una delle due vittime l’autovettura della Colf. Avuta certezza che la stessa stesse svolgendo come di consueto i lavori domestici e appreso dalla proprietaria, contattata telefonicamente, dell’ammanco di 50 euro, i Carabinieri si appostavano attendendo che la colf uscisse. Dopo averla seguita in macchina sino al parcheggio di un centro commerciale del paese, la donna veniva fermata dai Carabinieri che trovavano i riscontri ai sospetti in quanto nel portafoglio della stessa veniva trovata una banconota da 50 euro risultata appartenere alla “partita” di danaro che nei giorni precedenti era stato contraddistinto dai Carabinieri proprio per accertare la colpevolezza della Colf. La donna, una 32enne di Castellarano, veniva quindi condotta in caserma, dove alla luce della flagranza del reato di furto aggravato in abitazione, veniva arrestata e ristretta a disposizione della Procura reggiana titolare dell’inchiesta.
















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