Il cittadino senegalese M.M., arrestato lo scorso 2 maggio per violenza sessuale e rapina in danno di una prostituta, è stato riconosciuto come l’autore di un’altra rapina. Nella tarda sera del 25 aprile scorso sulla via Emilia avrebbe contrattato un rapporto con una prostituta dell’est Europa. L’uomo, a bordo della vettura che aveva in uso, si portava in un luogo appartato. Qui la donna chiedeva il pagamento anticipato, il cliente, alla finta ricerca del denaro, prima si frugava nelle tasche senza trovare nulla, poi rovistava nel portaoggetti dal quale estraeva un coltello minacciando la donna della quale afferrava la borsetta poggiata sulle gambe.
La donna spaventata riusciva a fuggire via, mentre l’uomo soddisfatto del bottino se ne andava.
In Questura la donna ha fornito la descrizione del rapinatore e delle cose contenute nella borsa, tra cui il proprio telefono cellulare.
Gli investigatori della Squadra Mobile, dopo aver attivato vaste e articolate indagini nel mondo della prostituzione da strada lungo il tratto della via Emilia da Parma a Bologna, all’indomani del suo arresto individuavano la giovane donna meretrice, la quale riconosceva come suo il cellulare trovato in possesso dell’uomo, ma soprattutto riconosceva in un album fotografico all’uopo predisposto il rapinatore già in carcere come l’autore del reato da lei patito.
La Squadra Mobile ha così denunciato il senegalese M.M., attualmente ristretto nel carcere cittadino, per un’altra rapina aggravata.
Durante le audizioni delle giovani prostitute, gli investigatori hanno ricevuto l’apprezzamento da parte delle stesse, le quali dichiaravano che per loro quell’arresto era liberatorio perché non avevano più l’incubo del rapinatore seriale.
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