“Bene la richiesta avanzata dalla Regione Emilia Romagna per ottenere lo stato di emergenza, che, a differenza dello ‘stato di calamità’, include tutti i danni, compresi quelli agricoli”. Lo sottolinea Cristiano Fini, presidente della Cia di Modena, ribadendo che quest’ultimo provvedimento estende le eventuali provvidenze non solo ai danni causati al settore primario.
Il tornado ha infatti causato perdite per milioni di euro ad abitazioni, fabbricati strumentali ed agli impianti in produzione, mentre la grandine ha compromesso frutteti e vigneti per un importo che supera i 10 milioni di euro.
“Il canale di finanziamento a sostegno di coloro che sono stati danneggiati deve essere quello intrapreso per le popolazioni colpite dall’alluvione – ribadisce inoltre Fini – che in molti caso sono le medesime ad aver subito la violenza distruttiva della grandine. Gli agricoltori che sono andati sott’acqua il 19 gennaio e successivamente sono stati martoriati dalla grandine devono ricevere un risarcimento dei danni per la straordinarietà dell’evento. Un altro danno indiretto – conclude Fini – sarà l’impennata dei costi fissi che dovranno sostenere le strutture cooperative come conseguenza di minori produzioni (uva e frutta in particolare) che verranno conferite negli stabilimenti di trasformazione e conservazione”.
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