Piccoli segnali, ma significativi nel cuore storico di San Felice. Due nuovi esercizi commerciali prossimi all’apertura. Una quarantina circa – la metà rispetto al passato – invece quelli che con coraggio resistono e cercano di lavorare in una zona che porta ancora i drammatici segni del terremoto. “La situazione rimane grave – afferma Confesercenti Area Nord – il terribile combinarsi degli effetti del sisma con quelli della crisi ha completamente modificato la rete commerciale, del centro e non solo e molti tra i commercianti sono stati costretti a soluzioni alternative. Nonostante questo c’è chi non si arrende continuando a credere nel centro storico pur esercitando in condizioni precarie, tra zone delimitate e cantieri di vario genere. A tutti, il nostro sostegno”.
Nel ribadire la ferma convinzione dell’importanza del recupero delle funzioni del centro storico, come pure di quelle di fulcro della vita sociale, e soprattutto economica del paese, base di qualsiasi prospettiva di rilancio per l’intera comunità, Confesercenti rivolgendosi all’Amministrazione comunale, ma già anche a quella futura che guiderà il paese, invita “A definire progetti e risorse mirate a: sostenere chi vive e lavora in centro; ad agevolare il rientro di chi ha dovuto temporaneamente spostarsi; ad attrarre quanti intendano aprire nuove attività. Un primo risultato – sottolinea Roberto Bernaroli, presidente dell’Associazione imprenditoriale per l’area nord della provincia – raggiunto in accordo con l’Amministrazione comunale è stata la riconferma anche per il 2014 del contributo di mille euro per le imprese che stipulano un contratto d’affitto per locali ubicati in centro storico e di contributi in conto interessi per chi apre ex-novo, acquista o riqualifica la propria attività”.
A fianco di questi utili interventi, secondo Confesercenti occorre progettare e mettere a punto ulteriori modalità di sostegno alle imprese, quali: “L’esenzione per le attività imprenditoriali situate nel centro storico di San Felice, dal pagamento per tutto l’anno in corso della tassa d’occupazione di suolo pubblico; una riduzione – continua Bernaroli – delle aliquote IMU per i proprietari che affittano locali commerciali in centro; attività di promozione del centro in sinergia con gli esercizi presenti. È ovvio che queste soluzioni, che riteniamo comunque importanti, non sono destinate a risolve i problemi cui sono costrette ad affrontare le imprese. Rappresentano però una forma di sostegno temporaneo nei confronti di chi ci ha creduto e continua a crederci nel centro cittadino, scommettendo sul proprio lavoro, malgrado la situazione. Oltre al fatto che i segnali d’interesse a volersi insediare nel cuore storico del paese non mancano, come per altro dimostrano le ormai imminenti aperture di un paio di nuovi esercizi commerciali”, conclude Bernaroli