“Te la do io l’Europa” è approdato ieri sera all’Unipol Arena di Casalecchio. Due ore di monologo che Beppe ha affrontato per tutta la sua durata vestito con un mantello coi colori della bandiera dell’Europa (fondo azzurro con le stelle gialle). Sostanzialmente, alla fine, nessuna novità, infatti Beppe Grillo non ha fatto nient’altro che rispolverare quello che lui ha sempre fatto fin dagli anni ottanta, sia in televisione che nei teatri: un buon cabaret abbondantemente infarcito dell’attualità e dei problemi che attanagliano il nostro Paese e si sa, Beppe non ha peli sulla lingua.
Si parte così dagli “Psiconani”, dagli “Ebetini” e dai “Gargamelle” con chiari riferimenti a personaggi reali della politica che hanno o stanno tenendo le redini del nostro paese, si parla poi dei voli pindarici delle banche europee che con le loro operazioni finanziare hanno impoverito tutto il sud dell’Europa, e si è parlato pure di un’ipotetica riscossa con una paventata alleanza Italia-Spagna-Francia-Portogallo-Grecia per contrastare lo strapotere tedesco.
Durante la seconda parte il discorso si è principalmente dirottato sulle varie forme di tecnologia che potrebbero arrivare a sovvertire l’economia dei prossimi anni; la fantomatica stampante tridimensionale… Discorsi belli, affascinanti, disperati e divertenti, inframmezzati da lunghi sorsi di limoncello (?) e dagli applausi di un pubblico entusiasta… e pagante.