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Disturbi respiratori nel sonno: venerdì a Reggio Emilia i cittadini potranno incontrare gli specialisti

In occasione della Giornata Mondiale del Sonno di Venerdì 14 Marzo 2014, la cittadinanza potrà incontrare gli specialisti della Struttura di Riabilitazione Respiratoria, Studio e Cura dei Disturbi Respiratori nel Sonno della Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia in Piazza Martiri del 7 Luglio.

L’iniziativa, prevista dalle ore 08.30 alle ore 17.00, è organizzata in collaborazione con il comitato locale della Croce Rossa Italiana ed il patrocinio dell’ Associazione Italiana di Medicina del Sonno e del Comune di Reggio Emilia. Medici pneumologi ed infermieri saranno impegnati nella distribuzione di materiale illustrativo sul russamento e le apnee notturne e nella somministrazione di test dedicati a valutare il fenomeno della sonnolenza diurna.

Lo slogan della edizione di quest’anno è: Easy Breathing, Good Sleep, Healthy Body (respira bene, dormi bene, mantieni in salute il tuo corpo).

La Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome, OSAS), spiegano gli specialisti, è un disturbo respiratorio caratterizzato da episodi ripetuti di completa (apnea) o parziale (ipopnea) ostruzione delle vie aeree superiori associati a riduzioni dei valori della saturazione di ossigeno nel sangue.

Sono sintomi notturni il russamento abituale, le pause respiratorie nel sonno o i risvegli con sensazione di soffocamento, il sonno agitato, la frequente necessità di andare al bagno e, in misura minore, l’eccessiva sudorazione notturna.

I dati dicono che circa tre milioni di casi attesi in Italia, dei quali oltre duecentomila in Regione Emilia-Romagna, rappresentano un pressante problema di salute. La prevalenza si riscontra nel sesso maschile per ragioni dovute a differenze anatomiche, funzionali ed ormonali ed ha maggiore incidenza in soggetti sovrappeso oppure obesi.

Le conseguenze diurne dell’OSAS che incidono negativamente sulla qualità di vita sono: sensazione di sonno non ristoratore, cefalea, pronunciata sonnolenza diurna (con aumentato rischio di incidenti stradali), deficit cognitivi (in particolare disturbi di memoria, concentrazione ed attenzione) e, in misura minore, depressione del tono dell’umore ed impotenza sessuale.

Le ripetute apnee ed ipopnee determinano, inoltre, uno sforzo respiratorio con possibili modificazioni della frequenza cardiaca ed aumento dei valori della pressione arteriosa sistemica e polmonare.

All’interno della Struttura di Pneumologia del Santa Maria Nuova è presente il Centro per lo Studio e la Cura dei disturbi respiratori nel sonno, del quale è responsabile il dott Giorgio Vezzani che opera insieme ad altri tre specialisti pneumologi.

Viene svolta attività ambulatoriale che comprende test mirati, visite di screening pulsossimetrico notturno e monitoraggio cardio-respiratorio completo a domicilio. In casi selezionati, viene suggerito il ricovero per il monitoraggio cardio-respiratorio completo con prove di ventilazione notturna ed indagini strumentali svolte in collaborazione con gli altri specialisti (ORL, Cardiologi, Dietisti, Chirurghi della grande obesità). Il percorso clinico-assistenziale di un paziente con sospetta OSAS comprende 3 fasi: diagnostica, terapeutica, di follow-up.

“Il riconoscimento e l’inquadramento diagnostico e terapeutico dell’OSAS richiedono competenze specifiche in Medicina del Sonno insieme ad attrezzature dedicate e la sua risoluzione coinvolge competenze multispecialistiche: neurologiche, pneumologiche, odontoiatriche, otorinolaringoiatriche e maxillo-facciali” spiega Giorgio Vezzani.

“Gli approcci terapeutici principali vanno dai programmi di educazionale comportamentale per il controllo del peso corporeo, alla terapia posizionale, ai dispositivi di avanzamento mandibolare, alle protesi per la ventilazione sino alla chirurgia.”

L’attività dell’ambulatorio dell’Arcispedale Santa Maria Nuova consiste annualmente in circa 250 monitoraggi cardio-respiratori completi ambulatoriali e circa 80 nuovi ventilatori prescritti.

In Emilia-Romagna, il modello assistenziale di riferimento è quello ambulatoriale, con la possibilità di modelli assistenziali in regime di ricovero per esigenze di singole realtà locali. Il ricovero ordinario o in DH può rendersi necessario ogni qualvolta la gravità del disturbo respiratorio in sonno, la presenza di comorbidità o le difficoltà logistiche rendano impossibile il trattamento ambulatoriale.

 

















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