Mentre gli esercizi commerciali continuano a chiudere, e la disoccupazione ed il lavoro nero hanno raggiunto anche nella nostra provincia livelli drammatici, l’unica vera discussione sul commercio che si sta facendo a Modena pare essere quella sulle luci delle vetrine proposta dal regolamento Unesco.
Evidentemente anche a Modena il centro storico può sopravvivere soltanto grazie al rilancio del turismo e indubbiamente l’Unesco può garantire un volano fondamentale per il nostro territorio.
Le regole dell’Unesco, volte alla salvaguardia della qualità ambientale, alla sicurezza ed al controllo dei monumenti, vengono invece paradossalmente dipinte dalle associazioni di categoria come una condizione estremamente negativa per gli esercizi commerciali.
Nelle scorse settimane il sindacato Filcams/Cgil di Modena aveva invece sottolineato come il reale problema del commercio in centro storico fosse l’indiscriminata concorrenza praticata dalla Grande distribuzione organizzata, l’unico soggetto economico a trarre vantaggi dalle liberalizzazioni degli orari del commercio, a discapito dei lavoratori e dei piccoli esercenti.
Avevamo anche fornito tre semplici proposte per iniziare a intraprendere un percorso positivo per la riqualificazione del commercio in centro storico: trasporto pubblico gratuito verso il centro la domenica, parcheggi gratuiti per i lavoratori del centro, pianificazione di un numero di chiusure dei grandi centri commerciali.
Il risultato è stato l’imbarazzante silenzio di tutti coloro che potevano dare un contributo a questo tema, Amministrazione comunale ed associazioni di categoria su tutti, così come purtroppo era già avvenuto in occasione delle nostre critiche al bando “Etico e Tipico”, dove il tema del lavoro veniva affrontato solo incidentalmente.
Evidentemente sembra molto meglio concentrarsi su discussioni infinite sul colore delle serrande, invece che sedersi attorno ad un tavolo e ragionare in modo sistematico su strategie volte al rilancio del centro storico di Modena.
La Filcams/Cgil ribadisce la necessità di riaprire immediatamente un tavolo di confronto tra le parte sociali per entrare nel merito della crisi del commercio e del turismo che, come dimostrano i dati diffusi in questi giorni dall’Osservatorio di Confesercenti Modena, vedono l’ultimo segno positivo nel lontano 2008.
In questo contesto è disarmante notare la sterilità del dibattito sul commercio in centro storico in corso a Modena, così come è disarmante la latitanza dell’Amministrazione comunale, incapace da anni di proporre politiche volte alla costruzione di regole condivise che consentano di privilegiare il polmone della vita sociale dei modenesi.
(Filcams/Cgil Modena)