“Sono le piccole imprese a sostenere la presenza dei prodotti Made in Italy sui mercati internazionali, un risultato al quale da un contributo importante l’Emilia Romagna che si piazza al quarto posto in Italia con un incremento dell’export del +5,7%”. Così Marco Granelli, Presidente di Confartigianato Emilia Romagna, commenta i dati emersi da un rapporto del centro studi di Confartigianato: le vendite all’estero dei prodotti delle piccole imprese sono in controtendenza rispetto all’andamento complessivo delle nostre esportazioni che, nel 2013, hanno fatto registrare una diminuzione dello 0,1%. Le micro e piccole imprese, che rappresentano il 26,3% del totale del nostro export manifatturiero, tra gennaio e settembre 2013 hanno esportato prodotti per un valore di 72,9 milioni di euro, con un aumento del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2012.
Secondo il rapporto di Confartigianato, al vertice della classifica regionale per l’aumento di esportazioni di prodotti realizzati dalle piccole imprese si colloca l’Umbria con una crescita del 13,6% a settembre 2013 rispetto ai primi nove mesi del 2012. Secondo posto per la Toscana, che registra un incremento dell’8,6%, e terza posizione per la Provincia autonoma di Bolzano che fa segnare un +8,2%. Al quarto posto l’Emilia-Romagna a +5,7% seguita da Puglia (+5,3%), Campania (+4,7%), Friuli-Venezia Giulia (+4,1%), Veneto (+3,8%), Marche (+3,2%) e Lombardia (+3%).
A livello provinciale la migliore performance per le vendite all’estero di made in Italy proveniente dalle piccole imprese è quella di Ravenna che, tra settembre 2012 e settembre 2013, ha visto crescere le esportazioni del 43,6%. Al secondo posto della classifica provinciale per il maggiore incremento di export si colloca Piacenza (+25,3%), seguono Arezzo (+18,4%), Salerno (11,7%), Forlì-Cesena (11%), Firenze (10,6%), Perugia (10,5%), Vercelli (8,6%), Bolzano (8,2%), Alessandria (7,8%), Macerata (6,4%), Udine (6,2%), Modena (6%), Cremona (5,5%), Fermo, Belluno e Milano (tutte tre con il +5,3%).
Questa la classifica delle province dell’Emilia Romagna: prima Ravenna a +43,6%, seconda Piacenza +25,3%, terzo Forlì-Cesena +11%, quarta Modena +6%, quinta Parma +4,6%, sesta Bologna +3,6%, settima Ferrara +3,6%, ottava Rimini -5,3%, nona Reggio Emilia -5,5%.
“La capacità di conquistare mercati esteri nonostante la crisi e le ridotte dimensioni aziendali è la dimostrazione della vocazione all’export forte degli artigiani e delle piccole e medie imprese”, sostiene Marco Granelli, Presidente di Confartigianato Emilia Romagna, “tradizione ed innovazione si saldano per portare nel mondo la bellezza e il valore del made in Italy, questo fanno ogni giorno le nostre imprese. Numeri importanti che dovrebbero spingere le istituzioni a dare maggiore slancio alla nostra azione eliminando i lacci e lacciuoli che rallentano la nostra azione, penso ai costi e alle lungaggini della burocrazia, all’incertezza di una tassazione che cambia a velocità sostenuta cambiando il nome delle imposte ma mantenendo una certezza: l’aumento costante della loro entità”.
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