SEL esprime un voto contrario alla modifica statutaria che prevede la nomina dei nuovi Consigli di Quartiere “secondo un criterio rappresentativo degli esiti delle elezioni comunali nelle sezioni elettorali comprese nel territorio di ogni quartiere”.
La Legge finanziaria del 2010 ha abolito i Consigli di Circoscrizione per i Comuni con meno di 250.000 abitanti. Manovra dettata da criteri di risparmio, che impongono norme vincolanti sulla spesa, ma che non precludono ai Comuni la possibilità di valorizzare l’esperienza del decentramento, promuovendo l’innovazione delle forme di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. La modifica statutaria che si discute in Consiglio interviene su questi aspetti.
Oggi c’è un grande bisogno di ritrovare i valori di “comunità”, di appartenenza ad un territorio, ad un sistema di relazioni, di promuovere cittadinanza attiva che possa contare e incidere nelle decisioni del governo locale. Contare il giorno delle scelte elettorali, ma contare sempre di più nelle scelte che riguardano il nostro stare nella città, nel quartiere, il modo di vivere il territorio.
Per questo SEL giudica positiva l’istituzione dei nuovi consigli di Quartiere, ma ritiene necessario avviare un complessivo processo di innovazione che intervenga sul ruolo, le funzioni, la composizione degli stessi organismi, per sperimentare e innovare le modalità di partecipazione dei cittadini mettendo in connessione democrazia diretta e rappresentativa. I nuovi Consigli di Quartiere devono essere regolamentati come “Istituti di partecipazione”.
Non possiamo quindi essere d’accordo con un criterio che di fatto ripropone una logica vecchia e puramente di “rappresentanza politica”, in cui sono i partiti a decidere gli interlocutori, in quanto viene prevista la nomina dei nuovi Consigli di Quartiere “secondo un criterio rappresentativo degli esiti delle elezioni comunali nelle sezioni elettorali comprese nel territorio di ogni quartiere”.
La partecipazione per noi non è solo forma, ma sostanza dell’agire politico: occorre spostare i pesi della capacità e possibilità di prendere decisioni da parte dei cittadini, favorendo cittadinanza attiva, capacità di ascolto, modalità condivise per individuare problemi e soluzioni. SEL chiede si possano sperimentare nuove forme partecipative sul modello dei 100per Modena e si avvii un percorso di riflessione e coinvolgimento dei cittadini sulle nuove forme di decentramento e partecipazione.
La discussione su questi temi in Commissione Affari Istituzionali è stata lunga e non ha portato ad una interlocuzione vera sulle questioni in oggetto ma ha di fatto blindato la posizione del partito di maggioranza su questa modifica statutaria. Così stando le cose è evidente che SEL non parteciperà a questi organismi territoriali e riterrebbe utile e opportuno che i diversi candidati Sindaco, che in questi giorni tanto stanno parlando di nuovo rapporto di partecipazione con la città, si esprimessero al riguardo.
(Sinistra Ecologia Libertà – Modena)