Sciopero provinciale di 24 ore degli addetti del trasporto pubblico locale lunedì 17 febbraio, nel rispetto delle fasce di garanzia previste dalla legge 146/90. “Siamo costretti al terzo sciopero in pochi mesi – hanno detto sindacalisti e lavoratori di Seta Spa presenti stamattina in conferenza stampa (in foto) – per l’atteggiamento di chiusura dell’azienda verso un confronto serio con i lavoratori sulle tante problematiche ancora irrisolte”.
Sindacalisti e lavoratori hanno denunciato il ricorso massiccio agli straordinari e quello dei doppi e anche tripli turni giornalieri per i lavoratori. In media si parla di 400 ore di straordinario al giorno su tutte le linee del territorio provinciale, con lavoratori impegnati sino a 100 ore di straordinario al mese, con 15-20 doppi turni (e in alcuni casi anche tripli) a lavoratore in un giorno, e sino a 13 ore consecutive di guida. E questo anche per 20 giorni di seguito senza pausa compensativa !
Il tutto a fronte della mancanza di turn-over, con sole 6 nuove assunzioni a tempo determinato a inizio gennaio 2014, a fronte di una carenza di 40/50 autisti sulla pianta organica (attualmente sono circa 410 gli addetti di Seta sul territorio modenese).
“E’ chiaro che Seta sta forzando sia le regole contrattuali che la legge, sottoponendo a stress il personale viaggiante con rischio sia per i lavoratori che per gli utenti, oltre a ripercussioni sull’efficienza e la qualità del servizio” hanno spiegato i sindacalisti Giulia Grandi e Alfonso De Gregorio (Filt/Cgil), Maurizio Denitto (Fit/Cisl), Carmine Bovienzo (Uiltrasporti), Giuseppe Rendace (Faisa/Cisal), Giuseppe Scarpitta (Ugl) e i lavoratori presenti in conferenza stampa.
Sindacalisti e lavoratori criticano anche l’atteggiamento autoritario dell’azienda che dal 1° febbraio 2014 ha applicato in modo unilaterale la disposizione prevista dal contratto nazionale che chiama ad un contributo economico (sino a 4.000 euro) l’autista in caso di danneggiamenti dei beni dell’azienda.
“Non siamo contrari alla sanzione economica al lavoratore in caso di negligenza – hanno spiegato i lavoratori – ma oltre alla responsabilità degli autisti anche l’azienda dovrebbe fare la sua parte: fornirci i dati inerenti alle fasce orarie con maggior incidenza di danni, fare manutenzione dei mezzi, tenere in regola i depositi per le manovre, ecc…”.
Insomma serve un confronto che finora l’azienda ha negato, procedendo a colpi di ordini di servizio cogenti per i lavoratori, preoccupandosi più delle nuove nomine dei direttori che del personale viaggiante, garantendo condizioni di guida sicura e di servizio efficiente.
Filt/Cgil Fit/Cisl Uiltrasporti Faisa e Ugl chiedono perciò il ripristino di corrette relazioni sindacali e che l’azienda non rimanga sorda alle richieste dei lavoratori.