“Esprimiamo moderata soddisfazione – esordiscono Alberto Crepaldi, Morena Manfredini, Fulgenzio Brevini, Pierluigi Montorsi, rispettivamente responsabili di Confcommercio Fam, Cna, Confesercenti e Lapam per la città di Modena – per la scelta, da parte dell’Assessore al Bilancio, di mandare, come richiesto con forza dalle nostre Associazioni, un segnale di attenzione verso il mondo dell’impresa attraverso la limatura dell’Imu sui beni strumentali e la non applicazione della Tasi”.
“Nel percorso di discussione sul bilancio 2014, abbiamo più volte spiegato, dati alla mano, che l’introduzione dell’Imu – puntualizzano i quattro – è stata una vera e propria mazzata sulle imprese modenesi, che, anche a causa della perdurante crisi, stanno pagando un prezzo altissimo. Questo bilancio non poteva quindi non rappresentare il punto di partenza per una inversione di rotta, che in parte è arrivata, in particolare, attraverso la riduzione dell’Imu sui beni strumentali dall’aliquota del 10,1 a quella dell’8,6”.
“Certo l’operazione di abbattimento dell’Imu sarebbe stata più semplice e più corposa se non avessimo dovuto fare i conti con una impostazione sbagliata e farraginosa della tassazione sui beni immobili, che prescinde completamente da un approccio “riformista” di stampo europeo tale da prevedere l’applicazione dell’Imu sulla prima casa in base al reddito e al valore degli immobili e l’esenzione totale dei beni strumentali delle imprese”.
“Registriamo con cauto ottimismo – precisano i quattro – il proseguimento di un’azione di razionalizzazione sui costi della macchina comunale, che però presenta ancora margini di intervento, in particolare nei settori che la legge sul federalismo fiscale non annovera tra i costi standard. Nello stesso tempo ancora tanto rimane da fare sul tema della sburocratizzazione dei procedimenti amministrativi e dunque dell’abbattimento dei relativi costi di tempo e risorse finanziarie a carico delle imprese”.
“Su questi aspetti – concludono Brevini, Montorsi, Manfredini e Crepaldi – contiamo, con la prossima Amministrazione comunale, di aprire un confronto di merito, che conduca ad un riavvicinamento della macchina amministrativa alle reali esigenze delle imprese”.