Per oltre due anni è stato un vero e proprio incubo per la moglie tanto da vederlo macchiarsi di una serie di gratuite violenze commesse nei confronti della donna, anche in presenza dei figli minori, per le quali, al termine delle indagini, i Carabinieri della Stazione di Castellarano che hanno condotto le indagini l’hanno denunciato alla Procura reggiana che concorde con le risultanze investigative dei Carabinieri di Castellarano richiedeva ed otteneva dal Tribunale della Libertà di Bologna, l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura coercitiva dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ala stessa ed al luogo di lavoro della donna. Provvedimento di natura cautelare che veniva eseguito dai Carabinieri della Stazione di Castellarano che avevano denunciato l’uomo. Lei una operaia poco più che 40enne lui un 45enne, entrambi italiani ed abitanti in un comune del comprensorio ceramico reggiano, sono loro i protagonisti di questa vicenda. Secondo il capo d’imputazione l’uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni perché, alla presenza anche del figlio minore, maltrattava la moglie infliggendole abitualmente sofferenze psicologiche e fisiche. Condotta consistita nel minacciarla ripetutamente di morte, nell’offenderla quotidianamente e nel picchiarla frequentemente con calci e pugni costringendo la donna a trovare rifugio nella camera da letto per sottrarsi alle violenze. Cagionandole con schiaffi, pugni e calci lesioni giudicate guaribili in 7 giorni. Episodi delittuosi che riscontrati dai carabinieri della Stazione di Castellarano hanno portato all’odierno provvedimento restrittivo richiesto ed ottenuto dalla Procura reggiana titolare dell’inchiesta. I Carabinieri della Stazione di Castellarano, ricevuta l’ordinanza applicativa della misura cautelare, vi davano esecuzione rintracciando l’uomo che veniva sottoposto alla misura coercitiva dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla stessa.
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Reg. Trib. di Modena il 30/08/2001
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