“Nuda proprietà” di Lidia Ravera con Lella Costa e Paolo Calabresi, diretti da Emanuela Giordano, è in scena dal 7 al 9 febbraio al Teatro Duse. “Nuda proprietà – afferma la regista Emanuela Giordano – è una commedia ma racconta la paura delle emozioni, del tempo che passa, del ritrovarsi soli. L’ironia, il gioco, la provocazione ci fanno da scudo, ci proteggono dalla malinconia, ci aiutano a vivere. Ma la commedia resta commedia e far incontrare in scena, per la prima volta insieme, Lella Costa e Paolo Calabresi è un atto di fiducia nell’intelligenza della leggerezza. Il pericolo di rovinare con l’enfasi, con il melò la bella partitura scenica è scongiurata. E anche la coppia dei ragazzi, formata da Claudia Gusmano e Marco Palvetti scaccia la facile tentazione degli stereotipi.” La commedia di Lidia Ravera esce dal “genere”, dal già visto. Non ci sono moine, soluzioni facili, si ride perché non si può farne a meno e la vita è lì a sorprendere solo per offrire qualche piccola speranza.
Innamorarsi a 60 anni è una sfida, una forma d’arte, un capolavoro. E’ la vittoria della libertà contro gli stereotipi. Iris contro ogni logica si innamora di Carlo e Carlo di Iris. Lui dopo un po’, ma va bene così. Tutto comincia con una stanza in subaffitto. Iris la offre a Carlo, psicanalista sfrattato del pianoterra. Intanto lei, rimasta senza un soldo, vende in nuda proprietà la casa.
Dissipatrice accanita, senza pensione, non ha altra scelta che cedere il suo unico bene al miglior offerente, fingendosi molto più malandata di quello che è. Il miglior offerente è senza scrupoli e una nipotina bella e nullafacente fa irruzione proprio quando Iris e Carlo capiscono che sta succedendo qualcosa di imprevedibile. Mentre Carlo scopre di essere malato Iris si accorge che non può più fare a meno di lui, della sua intelligenza, della sua ironia, della sua capacità di decifrare la vita per quello che è. Carlo è affascinato da questa donna incasinata e vitale, che si espone, si dichiara, senza farsi mortificare dalle convenzioni. Decidono di vivere insieme tutto quello che resta da vivere. In due riescono a guardare in faccia la realtà, a chiamare per nome tutte le loro paure e a riderci sopra. Noi rideremo con loro e piangeremo per loro, a scene alterne e anche nella stessa scena.
Usciremo da questa commedia più leggeri e agguerriti, con il sorriso sulle labbra, felici di aver celebrato tutti insieme un rito propiziatorio, una festa alla forza e alla fragilità umana.
Le scene di Francesco Ghisu non sono descrittive. Lo sottolinea anche il testo teatrale e il prezioso romanzo di Lidia Ravera, Piangi pure, ed. Bompiani, vincitore del premio Stresa Narrativa 2013, da cui è tratto: la casa della protagonista non è piena di ninnoli, soprammobili, cose inutili. Non è una Casa/contenitore di vecchi ricordi. È uno spazio nudo e poroso.
Quello che deve traspirare deve essere ben visibile, senza orpelli intorno. E anche le musiche di Antonio di Pofi sono coerenti con questo progetto essenziale, che mischiando comicità e pensiero profondo, si esprime con una nitidezza che non ha mai bisogno di sottolineature e compiacimenti.
APERITIVO CON L’ATTORE: sabato 8 febbraio alle ore 18.30 al BarDuse Lella Costa e Paolo Calabresi incontrano il pubblico, introdotti e intervistati da Carlo Magistretti, giornalista di Bolognateatro.it e Radio Tau. Ingresso libero.
Prevendite presso la biglietteria del Teatro Duse (dal martedì al sabato dalle 15 alle 19), nei punti prevendita Vivaticket.
Biglietteria e informazioni: Via Cartoleria, 42 – tel. 051 231836 biglietteria@teatrodusebologna.it