Nel 2013 gli accessi allo Sportello Sociale sono rimasti stazionari (-0,63%), mentre sono aumentati in modo significativo gli accessi all’Ufficio Casa (+26%) e sono raddoppiati quelli allo sportello dedicato del Fondo Straordinario di Solidarietà (da 67 a 124). La fotografia della crisi economica è dunque il numero di famiglie che si rivolgono ai Servizi Sociali del Comune per avere un aiuto, un sostegno economico, dinanzi alla forte contrazione dei redditi.
Sono cresciuti in modo significativo il numero dei colloqui sostenuti dagli assistenti sociali (da 2.037 a 2.362) e delle visite domiciliari (da 519 a 602); così come è rimasto molto alto il numero di utenti in carico (una media di 200 casi per ogni assistente sociale). Il disagio tende ad aggravarsi pesantemente, soprattutto nei confronti di soggetti già fragili (disabili, giovani, adulti) che non riescono in alcun modo ad entrare o rientrare sul mercato del lavoro. Sono aumentati i contributi economici straordinari (+10%) e soprattutto quelli erogati a sostegno del disagio abitativo (+35%), che insieme all’aumento delle domande di alloggi ERP (+67%) e ai beneficiari del Fondo Affitti Straordinario (150 su 226 domande presentate) e del Protocollo Salvasfratti (11), hanno confermato la priorità del disagio abitativo (accumulo morosità, sfratti esecutivi, distacco utenze, ecc.), sempre come prima conseguenza della drastica riduzione o assenza di redditi da lavoro.
Si acuisce, in particolare, la difficoltà di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e diventa sempre più problematica soprattutto per i ragazzi neo-maggiorenni, con bassa scolarizzazione e/o nessuna esperienza lavorativa, la cui condizione di esclusione si autoalimenta rischiando di degenerare in un disagio cronico. Sono aumentati anche i beneficiari e gli interventi attivati congiuntamente al Servizio Inserimento Lavorativo (SIL) a favore di categorie fragili (da 54 nel 2012 a 69 nel 2013).
Questi numeri testimoniano dunque che gli effetti della crisi economica si sono fatti ancora sentire in modo allarmante e il Comune, oltre a cercare di dare risposte professionali con i propri operatori nell’ambito di progetti di aiuto personalizzati per rendere autonomi i cittadini richiedenti, può solo rafforzare la rete sociale per tentare di dare soddisfazione ai bisogni primari ed i diritti fondamentali delle persone, attraverso la promozione dello sviluppo della comunità in tutte le sue forme. “La sinergia in atto da tempo tra il Comune di Formigine e l’associazionismo territoriale, è la fotografia più nitida del valore e della ricchezza che abbiamo sempre riconosciuto alle tante espressioni del nostro tessuto sociale – commenta l’Assessore alle Politiche sociali Maria Costi – oggi, di fronte alla complessità dei temi e dei problemi posti dalla realtà socio-economica, è necessario mettere in campo nuove forme di interazione tra i soggetti istituzionali e quelli del mondo economico, sociale, culturale ed associativo locale. La realizzazione di una migliore vita comune, mediante il principio di sussidiarietà, solidarietà ed equità sociale, non può dunque prescindere da un più ampio coinvolgimento e dalla valorizzazione delle forme organizzate in cui i cittadini volontariamente operano e si esprimono interagendo sia con gli organismi di partecipazione democratica sia con quelli economici e sociali”.