Il fatto che la scorsa settimana un dirigente componente della segreteria del PD abbia dichiarato sulla stampa il totale fallimento del gruppo consigliare PD di Sassuolo e la totale incapacità del PD stesso di costruire e portare avanti negli ultimi 5 anni un’efficace e credibile azione di opposizione all’Amministrazione Caselli, la dice lunga sul clima di caos e rassegnazione dalle quali è nata la candidatura dell’attuale Sindaco di Fiorano.
Un’autentica minestra riscaldata, emblema proprio di quella vecchia politica che i renziani avrebbero voluto rottamare.
Una candidatura non certo frutto delle capacità e della volontà di proporre un’alternativa credibile, ma solo di una lotta di potere e di poltrone consumata nelle stanze di un partito che, per stessa ammissione di pezzi della segreteria poi persi per strada, ha fallito non solo come forza di governo ma anche di opposizione.
Una candidatura frutto di un potere che, come i fatti dimostrano, ha snobbato la voglia di cambiamento dei renziani facendo loro così forse pagare, di avere osato spazzare via a livello nazionale i politici di vecchio stampo.
Se questo è il nuovo che avanza, Dio ce ne salvi.
Sassuolo ha bisogno di continuare a guardare avanti, non indietro e di dare nuova forza e continuità ad un’azione di governo locale che ha saputo gestire e superare le enormi difficoltà legate alla peggior crisi economica del dopoguerra, invertendo la rotta rispetto ad un vecchio modo di fare e di vivere la politica rappresentata da figure proprio come Pistoni e che con il piano di risanamento di SGP, una società che il PD ha lasciato in eredità alla città con 76 MILIONI DI DEBITI, ha posto le condizioni per la costruzione della Sassuolo del futuro.
Tornare indietro è già di per se un gravissimo errore e farlo poi con l’utilizzo del riciclo è ancora peggiore. I cittadini questo lo sanno bene e da persone intelligenti quali sono, alla resa dei conti sapranno trarne le loro conclusioni.
(Gruppo Consiliare Forza Italia Sassuolo)