Dopo la scomparsa dell’azienda lo scorso agosto, oggi sembrano essere scomparsi anche i legali rappresentanti della Firem di Formigine. La Fiom/Cgil di Modena denuncia il silenzio sulla vicenda Firem e l’assenza di informazioni sul futuro dello stabilimento formiginese.
Dopo l’ultimo incontro del 9 gennaio con i rappresentanti di Comune, Provincia e azienda dove si è esperita la procedura per la modifica della causale della cassa integrazione per i lavoratori (che è passata da cassa per crisi, a cassa integrazione per cessazione), dopo questo incontro, nonostante le numerose richieste della Fiom/Cgil (e ci risulta anche da parte delle Istituzioni modenesi), ad oggi non c’è nessuna data disponibile per un incontro con l’attuale liquidatrice e con chi sta redigendo la proposta di concordato preventivo dell’azienda.
La Fiom/Cgil di Modena ritiene invece indispensabile un confronto per poter capire, alla luce della nuova situazione introdotta con l’avvio della procedura di concordato, in quali tempi l’azienda intenda rispettare gli impegni sottoscritti lo scorso settembre, sia per quanto riguarda il pagamento di retribuzioni e spettanze arretrate restanti, sia per quanto attiene il piano industriale per il rilancio dello stabilimento formiginese. Il futuro cioè dello stabilimento, su cui è tuttora aperto un tavolo presso l’assessorato alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna.
La Fiom/Cgil di Modena chiede che le Istituzioni modenesi e regionali coinvolte nella vicenda Firem, si attivino al più presto per poter fissare a breve termine un incontro con i nuovi rappresentanti dell’azienda per ottenere le risposte sui temi ancora aperti.
E’ veramente paradossale che un’azienda come la Firem, che quest’estate ha delocalizzato in barba a tutte le norme di legge e di contratto, oggi possa tranquillamente continuare l’attività produttiva in Polonia, e pensare di non avere nessun obbligo nei confronti di 40 dipendenti occupati a Formigine.
(Cesare Pizzolla segretario Fiom/Cgil Modena)