In Emilia-Romagna nel 2014 si prospetta un aumento del Pil dell’1,1 per cento. Fermi i consumi, ripartono gli investimenti e accelerano le esportazioni. La disoccupazione sarà “contenuta” all’8,3 per cento.
Sarà un anno duro, ma forse finalmente con una inversione di tendenza. E’ quanto emerge dall’ultima edizione dello scenario di previsione macro-economica realizzato da Unioncamere Emilia-Romagna, in collaborazione con Prometeia.
L’edizione corrente propone un alleggerimento dello scenario regionale. La flessione del Pil stimata per il 2013 risulta più contenuta, da -1,6 a -1,4 per cento, e diviene più rapida la crescita attesa nel 2014, da +0,9 a +1,1 per cento. Il Pil regionale nel 2013 risulta però superiore solo di pochi decimi rispetto ai livelli minimi toccati al culmine della crisi nel 2009. I consumi scesi nel 2013 del 2,1 per cento non si riprenderanno quest’anno (+0,1 per cento). La svolta in positivo tra 2013 e 2014 riguarderà gli investimenti, da -5,3 a +1,6 per cento, e un’accelerazione delle esportazioni, da +1,8 a +2,9 per cento. L’andamento regionale risulta leggermente migliore rispetto a quello nazionale. Al centro della previsione una lenta ripresa mondiale e il passaggio dalla recessione alla crescita, ma in decimali, per l’area euro.
Secondo le previsioni dell’Ocse dello scorso 19 novembre, nel 2014, la crescita dovrebbe accelerare negli Stati Unitil (+2,9 per cento) e in Cina (+8,2 per cento), rallentare in Giappone (+1,5 per cento) e ritornare nell’area dell’euro (+1,0 per cento). Andamento tra i paesi tutt’altro che omogeneo: in Germania la crescita sarà dell’1,7 per cento, in Italia dello 0,6 per cento.
I settori Nel complesso il 2014 sarà un anno di ripresa per l’industria e per i servizi, con un aumento del valore aggiunto dell’1,1 e dell’1,2 per cento. Ma nelle costruzioni la caduta potrà al più arrestarsi, -0,1 per cento.
Gli indicatori relativi al mercato del lavoro prospettano un quadro in progressivo deterioramento tra il 2012 e il 2014. Il tasso di attività scenderà dal 47,8 al 47,0 per cento. Dopo la forte riduzione dello scorso anno l’occupazione potrebbe avere un marginale incremento (+0,2 per cento) nel 2014. Il tasso di disoccupazione, che era pari al 2,9 per cento nel 2007, dovrebbe passare dall’8,6 del 2013 all’8,3 per cento nel 2014.
Le previsioni si fondano sull’attesa di una ripresa della crescita a livello mondiale e della fine della recessione nell’area dell’euro nel corso del prossimo anno. Sono quindi soggette a rischi di revisione al ribasso.