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Ceramiche Progres Serramazzoni, il Ministero lavora per la ripresa produttiva

Il Ministero dello sviluppo economico ha avviato contatti con le parti interessate per concordare un incontro che consenta di riprendere la produzione, anche con una nuova proprietà: è questa la novità sulla situazione delle Ceramiche Progres di Serramazzoni confermata ai parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi e Matteo Richetti dallo stesso sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico Claudio De Vincenti. Come si ricorderà, in novembre, quando la crisi del gruppo ceramico sfociò nella chiusura dello stabilimento che si trova al confine tra i territori di Serramazzoni e Pavullo, i deputati Pd presentarono una interrogazione al ministro Zanonato in cui veniva sottolineata l’importanza del presidio produttivo per tutta l’area del nostro Appennino. Ora è arrivata la risposta del Ministero che precisa alcuni aspetti già conosciuti (come il fatto che gli ammortizzatori sociali sono stati attivati), ma altri non ancora resi noti. In particolare, nella sua risposta, il sottosegretario De Vincenti sottolinea l’impegno più generale del Governo per sostenere il settore ceramico e, nello specifico, quello del Ministero per individuare soluzioni che favoriscano la ripresa produttiva dello stabilimento modenese. “Il Ministero riconosce l’importanza del settore ceramico – spiegano i parlamentari Baruffi e Richetti – e si impegna a individuare obiettivi e risorse che attenuino l’impatto della crisi e indirizzino su binari positivi la pesante situazione in cui versano le imprese del settore”. A questo proposito, il sottosegretario De Vincenti ha ricordato come gli incentivi per le ristrutturazioni siano stati prorogati con la legge di stabilità anche per il 2014 e la misura stia apportando benefici anche nel settore ceramico. “Continueremo ad incalzare il Governo a mantenere alta l’attenzione su tutto il settore ceramico, con particolare riguardo ai temi dell’energia, delle infrastrutture, del sostegno alla ricerca e all’innovazione – concludono gli on. Baruffi e Richetti – e anche per fare in modo che, nel caso specifico della Progres, nulla sia lasciato intentato rispetto a una ripresa della produzione in quello stabilimento. E’ importantissimo salvaguardare l’occupazione sul nostro Appennino”.

















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