A seguito dell’approvazione del bilancio preventivo 2013 e del pluriennale 2014-2015 del Comune di Sassuolo, che taglia le risorse ai servizi sociali di quasi 500.000 euro, CGIL e CISL di Sassuolo ritengono inaccettabile tali scelta per le forti ricadute negative su famiglie e pensionati già da tempo in grande difficoltà. Nel merito spiegano i sindacalisti Franco Cancilla e Daniele Donnarumma, rispettivamente Responsabili di CGIL e CISL di zona, i tagli riguardano i servizi pre e post scuola, con l’azzeramento totale del servizio a decorrere da settembre 2014; la forte riduzione dell’assistenza domiciliare a favore degli anziani, la riduzione delle risorse al sostegno scolastico e all’handicap, l’azzeramento delle risorse comunali relative all’assegno di cura, la riduzione di 15000 € del contributo di compartecipazione alla spesa a favore di famiglie che hanno anziani con handicap gravi. Inoltre, si riduce il contributo all’affitto, ed infine si cancellano le risorse a favore di politiche anti crisi per aiutare le famiglie in difficoltà. Paradossalmente, aggiungono i responsabili sindacali, a fronte di una riduzione dei servizi il Comune aumenta le tasse, in particolare addizionali comunali, rette e tariffe.
“Siamo consapevoli, commentano i sindacalisti, delle difficoltà in cui versano i Comuni legate alla crisi economica e finanziaria che dal 2008 ha calato le entrate ed aumentato le uscite, ma per quanto riguarda il Comune di Sassuolo i ritardi e l’inadeguatezza nell’affrontare i problemi di bilancio non possono ricadere sui cittadini, in particolare sulle classi più deboli della società”.
CGIL e CISL, in pratica, contestano al Comune di Sassuolo la mancata adozione di politiche di tutela dei servizi per esempio tramite una reale e concreta lotta all’evasione fiscale che favorisse un aumento delle entrate; e criticano il Comune di non aver aperto un reale confronto a 360 gradi sui bilanci comunali e sulle difficoltà economiche di SGP, Società Gestione Patrimoniale,determinate da una pessima gestione.
A tale proposito, concludono i sindacalisti, contrasteremo le scelte del Comune di Sassuolo attivando tutte le iniziative necessarie al fine di convincere l’Ente Locale a tornare indietro e rivedere le proprie scelte per salvaguardare la tenuta complessiva dei servizi sociali e garantire un sistema di welfare locale per la comunità Sassolese nei prossimi anni.