Il sindaco Claudio Pistoni, in rappresentanza della Città di Fiorano Modenese, ha firmato la petizione ‘Riparte il futuro’, lanciata da Libera e dal Gruppo Abele, per il rispetto della legge anticorruzione da parte degli assessorati regionali alla sanità, spiegando che nel 2012 il 5,6% degli investimenti nella sanità è andato perduto in tangenti. La legge 190/2012 prescrive alle Regioni di adottare precisi provvedimenti anticorruzione, che a tutt’oggi pochissime amministrazioni regionali hanno adottato.
La petizione si apre spiegando che “tra il 2010 e il 2012, in Italia sono stati accertati reati per oltre 1 miliardo e mezzo di euro, quanto basta per costruire 5 nuovi grandi ospedali modello.
La salute è l’unico diritto fondamentale esplicitamente definito dalla nostra Costituzione. Vogliamo un sistema sanitario pubblico trasparente e libero dalla corruzione. Un sistema efficace che renda conto di come spende le nostre risorse.
Quando la corruzione colpisce la salute non causa solo gravi danni economici, ma mette in crisi l’intero sistema sanitario che dal 1978 è una garanzia per tutti, senza discriminazioni.
L’illegalità ruba fondi destinati agli ospedali, all’acquisto di medicine e all’assistenza, compromette la salute nostra e dei nostri cari e può addirittura diventare una causa di morte.
Nonostante le disposizioni previste dalla legge 190/2012, ad oggi sono molto poche le Aziende sanitarie che rispettano gli obblighi di anticorruzione e trasparenza”.
Attraverso la petizione Libera, Gruppo Abele e tutti i firmatari chiedono “ai 21 assessori regionali alla sanità e ai 21 direttori generali degli stessi assessorati di far rispettare da ciascuna azienda sanitaria le prescrizioni di legge che prevedono di: nominare il responsabile locale anticorruzione; pubblicare online il Piano triennale anticorruzione; fornire informazioni complete sui vertici dell’organo di indirizzo politico (direttore generale, direttore sanitario, direttore amministrativo) rendendo pubblici il cv comprensivo di tutti gli incarichi pubblici e privati ricoperti, l’atto di nomina e il compenso”.
“Chiediamo di conoscere chi governa gli enti pubblici e chi è chiamato a vigilare sul rispetto della normativa anticorruzione. Auspichiamo la creazione di una rete nazionale dei referenti anticorruzione e la promozione del loro rapporto coi territori. Vogliamo che i Piani anticorruzione siano consultabili online e che i cittadini possano dire la loro. La legge richiede che questo adeguamento avvenga entro il 31 gennaio 2014. Per la prima volta nella storia del nostro Paese sarà la società civile a monitorare attribuendo a ogni Azienda sanitaria un punteggio: via via che ognuna di esse rispetterà le richieste della petizione e le prescrizioni di legge il punteggio aumenterà. Il nostro obiettivo è che tutte le 237 Aziende sanitarie raggiungano al più presto il 100%”.
Libera e Gruppo Abele “concludono ricordando che trasparenza e anticorruzione possono salvarci la vita. Firmiamo per dare inizio a un’efficace terapia che renda integro e trasparente il nostro Servizio sanitario nazionale. C’è in gioco la nostra salute”.