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Corticella, la Provincia esprime solidarietà ai lavoratori. Prantoni: “Newlat riconsideri le proprie posizioni”

Questa mattina l’assessore Graziano Prantoni ha partecipato al presidio indetto da Flai Cgil, volto a porre l’attenzione sulla situazione dei 35 lavoratori dell’ex pastificio Corticella di proprietà di Newlat Spa, azienda leader nel settore alimentare.

La situazione dell’azienda è all’attenzione del Tavolo di Salvaguardia provinciale dal novembre 2011, quando fu sottoscritto un accordo per la definizione di un percorso che garantisse da un lato continuità occupazionale attraverso il ricorso ad ammortizzatori sociali, e dall’altro prospettive produttive, attraverso la realizzazione di un nuovo sito nel territorio bolognese. Tale prospettiva fu accolta favorevolmente sia dalle Organizzazioni sindacali sia da Provincia e Comune di Bologna, e Newlat intraprese una serie di verifiche tecniche, in particolare con il Comune di Bologna.

L’impegno di Newlat fu confermato in un verbale di incontro siglato il 22.11.2011, nel quale Newlat dichiarò il proprio impegno a fare tutto ciò che fosse necessario per concretizzare l’ipotesi di realizzazione di un nuovo stabilimento nell’ambito territoriale bolognese, ritenuto strategico. In questa logica Newlat si rese disponibile al prosieguo degli ammortizzatori sociali.

Un’ulteriore conferma degli impegni da parte dell’azienda risale a solamente due mesi fa, quando al Tavolo di Salvaguardia l’azienda sottoscrisse un nuovo accordo in cui confermò l’intenzione di portare avanti il progetto di riconversione dell’area impegnandosi a trovare percorsi, qualora disponibili, volti a mantenere l’occupazione.

Malgrado tutto ciò, l’11 ottobre 2013 Newlat ha aperto una procedura di mobilità per tutti i 35 dipendenti.

Nel Tavolo di Salvaguardia che si è tenuto il 26 novembre scorso è apparso chiaro il cambio radicale di posizione dell’azienda in merito al tenere legate le dinamiche occupazionali alle prospettive di riconversione dell’area. Tale cambiamento è stato di fatto ricondotto all’irrigidimento delle procedure burocratiche, anche alla luce delle recenti normative. Nulla è valsa la posizione espressa dal Comune di Bologna sulla piena disponibilità a mettere in moto, con il massimo sollecito, la procedure tecniche necessarie.

“Il progetto proposto da Newlat – dichiara l’assessore Prantoni – si è trascinato per troppo tempo, cambiando più volte fisionomia e denotando una strategia non chiara da parte dell’azienda. A fronte di ciò credo possa essere legittimo chiedere all’azienda quanto sia ferma la volontà di riconoscere al territorio bolognese il valore strategico tante volte dichiarato.

Oggi ho scelto di essere a fianco dei lavoratori ai quali voglio esprimere la mia massima solidarietà: sono loro i primi a essere colpiti e a perdere una prospettiva lavorativa sulla quale avevano fatto affidamento e che ora si è rivelata illusoria.

Ho letto una dichiarazione del Presidente di Newlat Matrolia che scarica ogni responsabilità di ciò che sta accadendo sulle normative e assolve azienda, Comune, Provincia e sindacati. Noi non siamo d’accordo! L’unica evidenza è che gli effetti in questo quadro di autoassoluzione sono un territorio che si impoverisce di una storica azienda e 35 lavoratori che ne pagano le conseguenze!

Voglio quindi ancora una volta invitare Newlat a riconsiderare le proprie posizioni e a tener conto di quanto l’eventuale mancata realizzazione del progetto di riconversione possa profondamente segnare il patrimonio economico bolognese”.

 

 

















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