L’85,8% delle persone con Hiv residenti in Emilia-Romagna ha contratto il virus attraverso rapporti sessuali non protetti e quasi la metà, il 49,9%, lo ha scoperto quando la malattia era già a uno stadio avanzato. In occasione della Giornata mondiale per la lotta all’AIDS, domenica 1 dicembre, ecco alcuni dati del rapporto della Regione aggiornato a fine 2012, da cui emerge che il numero dei nuovi casi di persone sieropositive residenti in Emilia-Romagna è in linea con quello del 2011 (362 contro 359) e inferiore agli anni precedenti (erano 388 nel 2010, 418 nel 2009); sono in diminuzione anche le nuove diagnosi di AIDS. Nonostante questi dati positivi, dal rapporto risulta come la modalità di trasmissione principale sia quella sessuale e come ci sia poca consapevolezza sul fatto che una diagnosi tardiva non permette di accedere tempestivamente alle opportune terapie antiretrovirali che potrebbero dunque essere meno efficaci.
Informazione e prevenzione sono dunque importantissime. Su questo punto la Regione, con il Servizio sanitario regionale, è impegnata da anni, garantendo il test Hiv gratuito e in anonimato e promuovendo interventi educativi sulla sessualità/affettività. Per la Giornata mondiale dell’1 dicembre tante le iniziative promosse in tutta la regione da Aziende sanitarie, associazioni di volontariato, enti locali. Tra le iniziative, ci sono i test day organizzati sabato 30 novembre nelle piazze di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e in molte altre città della regione (a Bologna e a Modena anche domenica 1 dicembre) : infermieri professionali, medici e volontari sono disponibili per eseguire il test Hiv (un semplice prelievo di sangue) e per chiarire ogni dubbio sull’infezione Hiv e sull’Aids. E’ sufficiente presentarsi senza prenotazione e un operatore eseguirà il prelievo: la provetta sarà dotata di codice identificativo anonimo che servirà per ritirare l’esito nella struttura sanitaria indicata. Le Aziende Usl di Forlì e Cesena organizzano per domenica 1 dicembre un’iniziativa comune: l’apertura degli ambulatori di malattie infettive nei due ospedali (Morgagni-Pierantoni e Bufalini), dalle 8.30 alle 12.30, per effettuare il test Hiv, offrire consulenze e informazioni.
La Regione, a sostegno di queste iniziative, rilancia il messaggio della campagna informativa e di sensibilizzazione, “In una storia d’amore la tua storia ti accompagna sempre. Tieni fuori l’Aids”, “Usa il preservativo. Se hai avuto rapporti non protetti fai il test Hiv”. Nel manifesto sono riportati i riferimenti a disposizione dei cittadini per avere informazioni sulla malattia, sulle modalità di prevenzione, per effettuare il test Hiv gratuito: il telefono verde AIDS 800 856080, gestito dall’Azienda Usl di Bologna per tutto il Servizio sanitario regionale (dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18; il lunedì anche dalle 9 alle 12); il sito internet www.helpaids.it, che offre anche consulenze in anonimato, a cui risponde una risponde un’équipe di infettivologi, psicologi, ginecologi e ostetriche, ed è gestito dalle Aziende sanitarie di Modena per tutto il Servizio sanitario regionale. Nel sito “Helpaids” è possibile scaricare l’applicazione per smartphone e tablet che consente di cercare gli ambulatori più vicini per fare il test Hiv e offre la possibilità di avere consulenze sulla malattia. Su Helpaids e sul portale web del Servizio sanitario regionale www.saluter.it l’elenco delle iniziative organizzate per la Giornata mondiale contro l’Hiv/Aids.
I dati Hiv/Aids in Emilia-Romagna al 31 dicembre 2012
Nel 2012 le nuove diagnosi di infezione da Hiv tra le persone residenti in Emilia-Romagna sono state 362, pari a 8,1 casi ogni centomila abitanti. Il dato medio annuo del periodo 2006-2012, preso in esame nel rapporto curato dal Servizio sanità pubblica della Regione e più stabile, è di 8,9 nuove diagnosi ogni 100.000 abitanti. In termini assoluti, il dato non è mai stato inferiore a 359 nuove diagnosi di Hiv all’anno.
Le caratteristiche prevalenti della persona sieropositiva, sempre nel periodo 2006-2012: maschio (il 72,5% dei casi), di età tra 30 e 39 anni (34,5%), di nazionalità italiana (70,7%). Il rapporto maschi femmine è di 2,6 maschi sieropositivi ogni donna. La modalità di trasmissione principale si conferma essere quella sessuale: nei sette anni di osservazione ha raggiunto l’85,8% di tutte le diagnosi di Hiv e il 55% è dovuto a rapporti eterosessuali (30,8% omosessuali o bisessuali). La percezione del rischio tra le persone positive all’Hiv che hanno contratto l’infezione attraverso rapporti eterosessuali è molto bassa: solo il 15,6% l’ha dichiarata come motivazione di esecuzione del test. Considerando tutte le diagnosi di Hiv, la percezione del rischio è stata indicata come motivo del test nel 23,6% dei casi, nel 48,3% dei casi per sospetta patologia correlata all’Hiv o per sospetta malattia a trasmissione sessuale.
Nel 2012 l’età mediana delle persone al momento della diagnosi è 39 anni (era 37 anni nel 2006). Nel periodo 2006-2012 la fascia di età prevalente al momento della diagnosi negli uomini è 30-49 anni (63,7%), nelle donne è 20-39 (62,4%). Le donne che hanno scoperto la sieropositività durante la gravidanza sono il 18,8% del totale dei casi femminili. Gli stranieri sieropositivi sono il 29,3%.
Le persone che giungono tardi alla diagnosi di infezione da Hiv, ovvero con AIDS conclamato e/o con il sistema immunitario fortemente danneggiato (denominati Late Presenters), sono il 49,9% di tutte le diagnosi Hiv nel periodo 2006-2012, mentre a livello nazionale tale proporzione è maggiore attestandosi nel 2012 al 56,8%.
Per quanto riguarda l’AIDS, nel 2012 i nuovi casi in Emilia-Romagna sono stati 78, un dato che può essere sottostimato per il ritardo di notifica, il tempo che intercorre tra la data di diagnosi e il momento in cui la segnalazione perviene al Servizio Sanità pubblica della Regione e al Centro Operativo AIDS (Coa) dell’Istituto superiore di sanità, (nel 2011 i nuovi casi erano stati 90). Il tasso di incidenza biennale 2011-2012, più stabile, registra comunque una tendenza alla diminuzione delle diagnosi: 1,9 casi di AIDS ogni centomila abitanti.
Risulta sempre costante il divario tra i due sessi (2,9 maschi ogni femmina). L’età mediana della diagnosi corrisponde a 40 anni nelle donne e 48 anni negli uomini. Quasi una persona su due al momento della diagnosi di AIDS non sa di essere sieropositiva: il 48% dei casi totali. Nel confronto nazionale, l’Emilia-Romagna nel 2012 risulta al quinto posto per tasso di incidenza annuale, calcolato in base ai casi notificati nel 2012 e quindi diagnosticati anche negli anni precedenti, (pari a 2,1 casi ogni centomila abitanti), dopo Liguria, Veneto, Lombardia e Toscana.