Fare il punto sullo sviluppo di un progetto condiviso dalle due aziende sanitarie reggiane e da tutta la comunità, questo l’obiettivo del convegno Ospitiamo il futuro, nascita, procreazione, cura, didattica e ricerca, il progetto va avanti svoltosi questa mattina al Centro Loris Malaguzzi di Reggio Emilia.
L’evento, che ha visto riuniti professionisti ed istituzioni locali e regionali, era dedicato al progetto del futuro ospedale ostetrico ginecologico pediatrico che dovrà nascere nell’area del Santa Maria Nuova ed aveva lo scopo di presentare i passi avanti compiuti nell’iter di sviluppo nel corso degli ultimi tre anni.
Tre novità importanti sono emerse all’auditorium oggi, a tracciare la strada per la sicura realizzazione di un progetto che nel tempo ha acquisito crescenti consensi ed impegni.
Due notizie hanno riguardato la sostanza del progetto, una terza, non meno importante, ha toccato un aspetto formale e simbolico.
Le parole dell’Assessore Regionale alle Politiche per la Salute Carlo Lusenti hanno reso ufficialmente nota la disponibilità della Regione Emilia-Romagna a finanziare in diverse tranche nel corso dei prossimi anni la realizzazione dell’edificio. Si tratta di un impegno politico importante in un momento in cui i finanziamenti per opere pubbliche sono in calo.
“É questa una comunità che non ha paura di essere ambiziosa e di lavorare puntando ad un obiettivo chiaro e superando le difficoltà. Ci impegniamo a stanziare le risorse necessarie in diversi anni, procedendo secondo stralci funzionali. Il progetto è valido sotto molti aspetti che sono espressi dalla piena integrazione tra le due aziende del territorio, dalla non competitività rispetto a progetti di provincie limitrofe, dalle competenze professionali che entreranno nel futuro ospedale” ha affermato Lusenti nel corso del suo intervento di questa mattina. Consenso è stato manifestato nel proprio intervento da parte del Consigliere Regionale Marco Carini, tra i votanti la risoluzione che nel 30 Marzo 2011 definì prioritario il progetto per la realizzazione delle politiche a favore di maternità ed infanzia: “É espressione di una comunità in movimento”, ha positivamente commentato.
Altra novità è stata la presentazione dei progettisti, Binini Partners, che ha dato un volto ai tecnici ai quali a breve verrà affidato l’incarico di svolgere la progettazione preliminare e definitiva dell’opera.
La terza sorpresa, presentata da Stefania Bondavalli giornalista di Telereggio e socia fondatrice di CuraRE, ha riguardato la denominazione del futuro ospedale, scelta tra le 178 proposte pervenute grazie al concorso Fuori le Idee bandito nello scorso Settembre dalla associazione CuraRE Onlus presieduta dalla imprenditrice Deanna Ferretti.
L’acronimo MIRE – Maternità Infanzia Reggio Emilia – è la denominazione accolta dalla commissione su proposta della 21enne studentessa di ingegneria Cristina Neviani di San Martino in Rio.
La nuova struttura, lo ricordiamo, è stata pensata per soddisfare l’obiettivo di tutelare la salute della donna, della gestante, della coppia, del neonato e del bambino. Il progetto del nuovo ospedale, sviluppato qualche anno fa per volontà delle due aziende sanitarie del territorio, Azienda Usl Reggio Emilia e Azienda Ospedaliera Reggio Emilia, era stato qualificato di prioritario interesse dall’intera Assemblea Legislativa Regionale con risoluzione del 30 Marzo del 2011, sostenuta in immediata successione ed all’unanimità dal Consiglio Provinciale di Reggio Emilia.
Nel corso degli ultimi anni il progetto ha trovato diversi sostenitori tra i quali la Onlus CuraRE che si è impegnata nel 2011 a mettere a disposizione l’importo necessario a sviluppare la progettazione preliminare e definitiva dell’edificio che, è stato confermato questa mattina, prenderà il via alla fine del 2013 e richiederà un anno di tempo.
Concreto sostegno è arrivato alla Onlus, oltre che dalla cittadinanza, attraverso i molti eventi benefici organizzati, anche dalla Fondazione Manodori e da Cariparma, i cui rappresentanti, il Presidente Borghi ed il referente per i progetti di solidarietà Roberto Tognetti, erano presenti questa mattina all’auditorium.
L’edificio consisterà in 12.500 metri quadrati totali distribuiti in 5 piani (uno di questi interrato) ed ospiterà i reparti di: Pediatria, Ginecologia, Ostetricia, Procreazione Medicalmente Assistita, Neonatologia, Blocco Operatorio, Neuropsichiatria Infantile.
Cristina Neviani ed il concorso Fuori le Idee
Cristina, 21 anni, è di San Martino in Rio (RE) e studia alla Facoltà di Ingegneria della Università di Modena e Reggio Emilia. Come tanti altri nei quasi due mesi di durata del concorso di idee per la nuova denominazione del futuro ospedale ha inviato la sua proposta di denominazione all’attenzione della commissione.
MIRE – acronimo di Maternità Infanzia Reggio Emilia – è stata decretata la proposta vincitrice avendo ottenuto il massimo dei voti da parte dei componenti la commissione e l’autrice riceverà da parte della Onlus il premio di 2.500 euro. “Una sigla che evoca alla mente i nomi dei più importanti musei d’arte (MACBA di Barcellona, MAXXI di Roma, MART di Rovereto, MAMBO di Bologna). Così come il museo è luogo sacro per l’arte allo stesso modo questo nuovo ospedale sarà un luogo sacro per la vita” così Cristina Neviani ha spiegato la sua proposta.