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Sisma: “Il nostro obiettivo è chiudere i Moduli abitativi provvisori al massimo entro due anni”: così l’assessore regionale Muzzarelli risponde a un’interpellanza in Assemblea legislativa

L’obiettivo della Regione Emilia-Romagna e dei Comuni colpiti dal terremoto del 2012 è quello di chiudere i Moduli abitativi provvisori (Map) al massimo entro i prossimi due anni, perché tutte le famiglie hanno il diritto di rientrare il prima possibile nelle proprie abitazioni.

Così l’assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli, ha risposto durante l’Assemblea legislativa a un’interpellanza del consigliere Luciano Vecchi (Partito Democratico). “In base al piano definito assieme ai Comuni – ha affermato – oltre 370 nuclei familiari (il 50%) hanno già un percorso di rientro: sono proprietari con danni da recuperare su procedura Mude, affittuari che continueranno il contratto di locazione al ripristino dell’agibilità della casa o inquilini Acer. Nel frattempo la ricostruzione delle abitazioni danneggiate procede, con la garanzia del 100% del contributo”.

“Tutte le misure adottate dal Commissario delegato alla ricostruzione e dai Comuni, a maggior ragione per quanto riguarda i Map, sono state improntate ai principi dell’equità, della trasparenza e della legalità. Partendo da questi principi, il Commissario delegato alla ricostruzione e la Regione sono intenzionati a seguire l’evolversi della situazione e a confrontarsi con i cittadini, per garantire condizioni di vita dignitose ai beneficiari, comportamenti corretti e responsabili da parte di tutti e prospettive certe di fuoriuscita presso alloggi permanenti in proprietà o in affitto”.

A questo proposito, Muzzarelli ha ricordato che la Giunta regionale e il Commissario hanno assegnato alle Acer coinvolte 40 milioni di euro per il recupero dei propri alloggi; 25 milioni regionali sono sati attribuiti ai Comuni per l’acquisto di circa 170 nuovi alloggi, con l’autorizzazione ad utilizzarli incrociando le esigenze delle graduatorie Erp e quelle del terremoto. La Giunta ha inoltre assunto l’impegno per il 2014 di integrare i fondi sociali dei Comuni per aiutare le famiglie effettivamente bisognose.

“Prima di ricorrere ai moduli abitativi provvisori – ha sottolineato Muzzarelli nel suo intervento – si sono percorse fino in fondo le altre soluzioni: lo strumento principale adottato è stato il contributo di autonoma sistemazione, che ha permesso a 15 mila famiglie di trovare una soluzione abitativa in proprio. I Comuni sono stati autorizzati a reperire alloggi in affitto a canone concordato e ciò ha consentito di collocare, per la durata della fase transitoria, altre 400 famiglie. Solo le restanti situazioni sono state affrontate ricorrendo ai Map, che sono in totale 757 urbani (di cui 661 occupati) e 220 rurali”.

Muzzarelli ha spiegato che nei moduli prefabbricati la permanenza è gratuita, non ci sono spese condominiali e si pagano solo le utenze di luce e acqua. Poiché tutto funziona ad elettricità, le bollette in alcuni casi sono risultate elevate, come da informazioni Enel: nel semestre sono state emesse 400 fatture su 680 utenze, per un importo complessivo di 360 mila euro. Di queste fatture una ventina superano i 2.000 euro, circa 140 sono comprese tra i 1.000 e i 2.000, altrettante tra i 500 e i 1.000 euro, mentre più di cento sono inferiori a 500 euro.

“Per assistere la popolazione, già duramente provata dalle conseguenze del sisma e dagli effetti della crisi economica – ha ricordato Muzzarelli – il Commissario delegato Errani ha chiesto al presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas un intervento teso a offrire agevolazioni sulle tariffe vigenti e forme di rateizzazione della bollettazione”. Dopo l’incontro tenuto con Enel e Autorità per l’energia, sono già stati ottenuti alcuni risultati: in attesa delle disposizioni dell’Autorità, Enel sospende sino a fine dicembre 2013 le azioni conseguenti alla morosità, impegnandosi a dare un preavviso ai Servizi sociali dei Comuni in caso di rischio di interruzione del servizio e collaborando con i Comuni stessi nel monitoraggio dei consumi. Inoltre, su richiesta della gestione commissariale, Enel ha dato la propria disponibilità a fornire un “Punto mobile di ascolto” e ad attivare, in collaborazione con le amministrazioni locali, iniziative di formazione dei nuclei familiari per un uso responsabile e sostenibile dell’impianto di riscaldamento e refrigeramento. Naturalmente il cambio di gestore di energia per contratti diversi su libero mercato è una facoltà che può essere esercitata dalle famiglie assegnatarie.

 

















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