“La crisi strutturale che da oramai 5 anni interessa l’economia mondiale, italiana e di conseguenza regionale, impone un ripensamento di tutte le strategie a supporto delle aziende – spiega Marco Granelli, Presidente di Confartigianato Emilia Romagna e Responsabile Formazione di Confartigianato nazionale – non ultima la formazione, pilastro imprescindibile per la crescita delle imprese, soprattutto quelle di ridotte dimensioni, nella quale si sopperisce alla moltiplicazione del personale con quella delle competenze”.
Partendo da questo assunto Form. Art, Agenzia Formativa di Confartigianato – Imprese Emilia-Romagna attiva dal 1995, ha svolto una indagine statistica, attivando un vero e proprio Osservatorio, per analizzare necessità e bisogni di artigiani e piccole-medie imprese della nostra regione.
L’Osservatorio, realizzato nel corso degli ultimi 18 mesi, è stato finalizzato all’analisi approfondita e circostanziata dei bisogni di formazione e di servizi delle piccole-medie imprese associate alla Confartigianato Federimprese Emilia-Romagna. Ha interessato i 10 territori provinciali e 10 aree produttive: costruzioni, agroalimentare, moda e benessere, meccanica leggera, sistemi dell’abitare, ict, legno-arredo, impiantistica, tessile, meccanica di produzione e autotrasporti; sono state coinvolte tutte le associazioni territoriali di Confartigianato Imprese Emilia-Romagna. Territori e aree produttive sono state individuate in stretta relazione con la presenza di dipartimenti universitari e di tecnopoli regionali. L’indagine ha utilizzato gli strumenti metodologici del focus group e del questionario. Sono state coinvolte oltre 100 piccole e medie imprese con i focus group (uno o più focus per ogni settore produttivo) e circa 600 aziende attraverso la somministrazione dei questionari.
“Dall’osservatorio – prosegue il Presidente Marco Granelli – emergono chiaramente tre tematiche di interesse: reti, innovazione e internazionalizzazione. Le aziende chiedono di avviare percorsi di formazione “ad hoc” brevi e intensivi per gruppi di imprenditori in specie per le aziende unimprenditoriali: organizzare incontri di più imprese per settori o territori sui temi dell’innovazione con testimonial di aziende di successo: creare un equipe di pluriservizio (esperti di organizzazione, psicologi, sociologi, esperti di organizzazione e gestione) da porre a disposizione delle imprese e/o delle reti di impresa: avviare iniziative specifiche di formazione innovazione e sviluppo con reti di imprese (per settori produttivi e territori) fra quelle che si sono dette disponibili”.
“Ma Form.Art non si è limitata ad analizzare le richieste delle imprese – spiega Umberto Pallareti, Consigliere Delegato presso Form.Art – abbiamo cercato di sondare anche l’impatto della formazione per capire quali risultati abbia prodotto ed avere elementi per centrare maggiormente i nostri servizi”. Sono stati utilizzati 5 questionari somministrati ai partecipanti dei corsi (durante il corso e a 30 giorni dalla fine del medesimo), alle imprese presso per le quali i partecipanti lavoravano (durante il corso e a 30 giorni dalla fine del medesimo) e ai docenti dei corsi presi in esame.
Nel 2011 è stata privilegiata l’analisi delle province di Cesena, Modena, Imola, Parma e Ravenna, approfondendo 96 corsi, 114 aziende e 478 utenti rispettivamente interessati e coinvolti. Nel 2012 su un totale di 273 corsi, 299 aziende e 2.017 utenti, sono stati analizzati i corsi delle province di Bologna, Cesena, Imola e Ravenna, approfondendo 142 corsi, 161 aziende e 1.063 utenti partecipanti.
In sintesi emerge una generale risposta positiva circa i percorsi formativi realizzati sia da parte dei partecipanti sia da parte delle imprese con conseguenze significative sulla maggiore efficienza e su una migliore organizzazione delle imprese. E’ stata riscontrata la necessità di un sempre più costante coinvolgimento e confronto con le sedi territoriali e le imprese interessate dalle iniziative formative. Viene richiesta una responsabilizzazione degli attori con particolare riguardo ai docenti e agli organizzatori delle attività formative ed una pronta e immediata presa in carico delle risultanze dell’impatto e ridefinizione dei programmi di formazione definiti e definibili.
“Sono elementi questi – conclude il Presidente Marco Granelli – che dimostrano come la formazione possa essere un’attività tutt’altro che autoreferenziale. E’ inoltre chiara la richiesta delle aziende di avere supporto e formazione su quelle tematiche che sentono maggiormente urgenti per rendere competitiva la propria attività”.
I risultati saranno discussi nel corso del convegno “Formazione: innovazione, ricerca, sviluppo, l’esperienza di Formart” che si svolgerà giovedì 21 Novembre 2013 presso Unioncamere in Via Aldo Moro 62 a Bologna, dalle ore 10.00 alle ore 16.30.