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Reggio Emilia: spostato ai 1° dicembre il divieto di spandimento reflui zootecnici su terreni con residui colturali

agricoltura_spandimentoLa Cia di Reggio Emilia accoglie positivamente e segnala all’attenzione degli allevatori, la Determina del Direttore Generale Ambiente della Regione, emanata ieri 11 novembre, che sposta il periodo di divieto di spandimento, di liquami e letami e assimilati, al prossimo 1° dicembre, rispetto all’iniziale disposizione che fissava tale data dal 1° novembre anche sui terreni con residui colturali e con colture arboree con inerbimento permanente sia in ZVN (Zone vulnerabili ai nitrati) che ZNVN (Zone non vulnerabili ai nitrati).

Tale determina e lo spostamento della data, dovrebbe favorire la risoluzione del problema emerso in particolare nelle province di Reggio, Parma e Piacenza, dove in particolare per il mais la scorsa primavera le piogge avevano fatto propendere gli agricoltori per la semina di varietà a raccolta tardiva, mentre le piogge di ottobre avevano poi ulteriormente ritardato il periodo di raccolta, impedendo quindi di procedere agli spandimenti nei tempi fissati, vale a dire entro la fine di ottobre. La determina chiarisce che per tali colture nel mese di febbraio non sarà possibile ottenere, in ZVN, eventuali deroghe stante l’obbligo del divieto assoluto per i tre mesi. Per altre colture, ad esempio i cereali autunno vernini, invece se le condizioni climatiche lo permetteranno sarà possibile chiedere deroghe per il mese di febbraio anche in ZVN, considerato che tali colture non sono state interessate dallo spostamento del periodo di divieto.

“Alla Regione – afferma il presidente della Cia di Reggio Emilia Ivan Bertolini – esprimiamo il nostro apprezzamento ed il ringraziamento per aver saputo cogliere e rimediare a problematiche che possono sembrare minori, ma che a volte una mentalità rigidamente burocratica può rendere pesanti per le aziende interessate, e quando parliamo di mais, a Reggio parliamo di 7.850 ettari seminati quest’anno e di quasi tutti gli agricoltori della nostra provincia”.

 
















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