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Indagine GdF su assistenza domiciliare, Filcams e Nidil Cgil Modena: tenere alta l’attenzione su imprenditori senza scrupoli

assistenza_anziani_2L’esito della recente indagine della Guardia di Finanza di Carpi, congiuntamente con la Direzione Territoriale del Lavoro, Inps e Inail di Modena, ha portato alla luce una maxi evasione contributiva e fiscale ad opera di una agenzia del settore di assistenza domiciliare verso soggetti disabili, degenti ed anziani. Il caso dell’agenzia di Carpi-Bomporto è emblematico di come soggetti senza scrupoli truffino contemporaneamente famiglie e lavoratrici.

Queste false agenzie di servizi alla persona, che lucrano sui crescenti bisogni di assistenza delle famiglie, sono conosciute dal sindacato che ha avuto un ruolo attivo nel portarlo all’attenzione degli organi ispettivi.

La Filcams/Cgil e Nidil/Cgil erano a conoscenza di questa agenzia nostrana “attraverso diverse lavoratrici e famiglie che si sono rivolte ai nostri sportelli” affermano Fiorella Prodi e Claudio Argilli dei sindacati Filcams e Nidil.

Queste “agenzie” forniscono alle famiglie assistenti domiciliari, lavoratrici che però non vengono assunte regolarmente dall’agenzia; in un caso emblematico l’assistente era assunta come “libera professionista a tempo indeterminato”, ma numerosi sono anche gli inquadramenti come collaboratori a progetto.

Il salario pattuito con la badante era di circa 800 euro mensili, mentre alle famiglie costava 1.800 euro versati direttamente all’agenzia. Agenzia che però non si comportava da datore di lavoro: non faceva infatti alcun versamento dei ratei mensili di ferie, Tfr e 13^. In un caso di infortunio la lavoratrice è rimasta, ad esempio, un mese senza reddito.

“Questa alterazione del rapporto di lavoro – continuano Prodi e Argilli – produce anche un’altra nefasta conseguenza alle lavoratrici di origine straniera che, non avendo rapporto di lavoro dipendente (ma di libera professione) perdono il requisito per il mantenimento del permesso di soggiorno diventando anche irregolari per la legge Bossi-Fini”.

“Queste agenzie senza scrupoli truffano in un colpo solo famiglie e lavoratrici” riprende Patrizia Mazza responsabile lavoro domestico Filcams/Cgil.

“E’ già di per sé irregolare inquadrare la lavoratrice come libera professionista (perché non ha autonomia di lavoro, né mezzi propri, e vive in famiglia), – prosegue la sindacalista – ma spesso questi contratti nascondono semplicemente lavoro nero, perché non viene neppure formalmente aperta la partita Iva presso la Camera di Commercio come invece l’agenzia fa credere”.

Anche le famiglie sono a loro volta truffate non solo perché versano all’agenzia molto più di quanto percepisce la badante, ma perché in caso di vertenza/denuncia rischiano di essere direttamente responsabili. Spesso, infatti, intestatario del contratto con la lavoratrice, risulta proprio l’anziano o un familiare.

Le lavoratrici, in maggior parte originarie dell’Est Europa, coinvolte da queste agenzie senza scrupoli potrebbero essere alcune centinaia nella nostra provincia, in un settore già di per sé problematico per l’alto tasso di irregolarità e l’elevata vertenzialità nei rapporti di lavoro.

Il recente intervento della Guardia di Finanza va perciò nella giusta direzione di contrasto alle forme irregolari di lavoro, a quelli che potremmo definire “caporali delle partite Iva”, e al ripristino dei diritti di lavoro e di cittadinanza.

La Cgil rafforza la propria convinzione che anche la tutela dei diritti individuali va di pari passo alla “bonifica” del territorio e alla creazione di maggiori condizioni di legalità.

 

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