Con il primo weekend di Ottobre iniziano le feste autunnali che mettono al centro i prodotti tipici della stagione. Anche nelle valli dolo&dragone, quindi i vari prodotti locali che caratterizzano questo territorio diventano il centro delle feste; il primo questi eventi vede la patata di alta quota, prodotto tipico di Piandelagotti come attore principe, domenica 13 presso la piazza Mons. Lunardi, sono dedicati al prezioso tubero spazi espositivi, di degustazione, un mercatino e la mostra di macchine agricole.
Dal 2011 il tubero di alta quota ha inaugurato il paniere del marchio collettivo “Alta Quota”, promosso dal GAL Antico Frignano e Appennino Reggiano, Assessorato provinciale all’Agricoltura, Unione dei Comuni delle Valli del Dolo e Dragone e Comune di Frassinoro, per tutelare i prodotti dell’Appennino coltivati sopra i 1000 metri. La patata di Piandelagotti, la cui coltivazione è in frutto di una selezione che dura nel tempo ed avviene attraverso metodologie assolutamente naturali, ha le caratteristiche adatte per entrare nel paniere. Non solo. Attualmente, infatti, la patata viene prodotta da una decina di aziende medio piccole, con conduttori con un’età media che si aggira sui 40 anni. La sua produzione annuale si aggira sui 1000 quintali, e viene commercializzata, direttamente dalle aziende”. La Patata di Piandelagotti ha una storia tutta “personale”. Fondamentale per l’economia e l’alimentazione dell’Appennino, viene coltivata in maniera estensiva a partire dal 1925, su iniziativa di Monsignor Alfonso Lunardi, botanico di fama internazionale. A partire dagli anni Trenta del secolo scorso studi dell’istituto di Zootecnica di Modena hanno consentito di migliorarne sia la qualità che la quantità, selezionando le patate più adatta a crescere nel microclima appenninico. Lo studio e la sperimentazione della patata dell’Alta Val Dragone sono continuati fino agli anni Ottanta, in collaborazione con l’Università di Bologna.(Claudio Biondini)