domenica, 15 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeModenaOrtofrutta, Confagricoltura Modena "parola d’ordine: aggregazione"





Ortofrutta, Confagricoltura Modena “parola d’ordine: aggregazione”

confagricoltura_Modena_3Aggregare per rilanciare il comparto ortofrutticolo. È questo l’obiettivo ribadito da Agrinsieme, il coordinamento che dallo scorso gennaio riunisce cinque organizzazioni agricole e cooperative, tra cui Confagricoltura presente con il presidente nazionale Mario Guidi, nell’ambito di un convegno svoltosi venerdì 27 settembre a Cesena nell’ambito della rassegna Macfrut.

«Nel confronto – ha spiegato il coordinatore di Agrinsieme Giuseppe Politi – è emersa la nostra piena condivisione con quanto espresso dal Ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo che, inaugurando il Macfrut, ha ribadito che per affrontare il mercato dell’ortofrutta è fondamentale l’aggregazione. In questo modo è possibile accorciare la filiera, rendendola più equa e trasparente, ed essere più competitivi». Analizzando la situazione italiana, emerge come la dimensione delle aziende ortofrutticole sia limitata (la media è di 2,5 ettari) e che il loro numero stia calando negli ultimi anni: una tendenza che si può contrastare secondo Agrinsieme solo con politiche di concentrazione, aggregazione e sinergie di scala.

«Ad oggi solo il 40 per cento della produzione ortofrutticola è aggregata, – spiega Giorgio Tusini, presidente nazionale Fnp Frutticoltura e associato Confagricoltura Modena – un dato che ben fotografa quanto siamo lontani dall’obiettivo, un obiettivo che va perseguito tenacemente, perché nel nostro settore vale il motto “piccolo non è bello”. Soltanto attraverso politiche di aggregazione efficaci le aziende possono raggiungere risultati di reddito soddisfacenti. La dimensione media delle aziende ortofrutticole italiane è molto ridotta, mentre Modena presenta diverse eccezioni, grazie alla cooperazione e ad una realtà imprenditoriale molto attenta alla specializzazione. Inoltre – prosegue Tusini – l’ortofrutticolo rimane un settore diga per la disoccupazione: l’80 per cento di giornate di lavoro totali dell’agroalimentare sono infatti di derivazione diretta o indiretta del settore ortofrutticolo».

L’obiettivo del convegno di venerdì è stato quello di riflettere sulle opportunità che si prospettano per lo sviluppo e il rilancio del comparto ortofrutticolo, sul quale andranno a ricadere sia l’applicazione della nuova Politica Agricola Comune 2014-2020, su cui si è recentemente raggiunto l’accordo negoziale, sia la proposta, di imminente presentazione, che dovrebbe riformare il regolamento specifico di sostegno al settore, incentrato sui programmi operativi e i fondi di esercizio delle Organizzazioni dei Produttori. «È una occasione da non perdere – hanno ribadito i cinque presidenti delle sigle di Agrinsieme – per un comparto come quello ortofrutticolo che con i suoi 14 miliardi di euro di fatturato complessivo, è uno dei settori fondamentali dell’agricoltura italiana. Diventa quindi assolutamente determinante adottare scelte strategiche che tengano conto di un quadro generale caratterizzato da un notevole incremento dei costi di produzione e da problematiche quali la competizione sleale delle economie emergenti e le barriere fitosanitarie sui nuovi mercati».

 

















Ultime notizie