“Leggo di investimenti sull’ospedale di Pavullo – afferma Luca Ghelfi, consigliere provinciale del Pdl – intanto però si confermano manovre che impoveriscono alcuni punti di riferimento per l’appennino, come il servizio infermieristico notturno in pediatria. E non si parla di tornare indietro sul cosiddetto primario a metà, con l’ospedale di Sassuolo. Abbiamo purtroppo visto questa scena molte volte: su Castelfranco, e poi su Finale Emilia, infine su Mirandola. Prima si tolgono pezzi importanti agli ospedali, a quel punto l’utenza cala, rendendo facile giustificare la chiusura di reparti, e poi la trasformazione in case della salute, di nosocomi che prima funzionavano.
Razionalizzare la rete ospedaliera ha un senso: ma dovrebbe partire da Modena, dai suoi doppioni, e dal buco nero di Baggiovara che ingoia fondi che potrebbero andare agli ospedali di provincia. Dove si tolgono proprio quei servizi di prossimità che servono, come trovare un servizio notturno in pediatria. In Appennino le logiche dei numeri, e della spesa non si possono applicare senza ponderarle al territorio: vasto e poco popolato, e che non può perdere questo presidio. A meno che non si voglia svuotare la montagna dai suoi abitanti”.